Il rogo della Vecchia
di c.f.

Siamo giŕ a metŕ Quaresima ed oggi č il cosiddetto “giovedě grasso”, giorno in cui si brucia la Vecchia.

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La tradizione del rogo della vecchia sarà rispettato anche quest’anno in tanti paesi della Valle Sabbia.

Una festa folcloristica e popolare che sarà celebrata lungo tutta la valle del Chiese con appuntamenti pubblici organizzati da associazioni, oratori, biblioteche, per mantenere viva la festa della “zobia mata”, come viene chiamata dalle nostre parti.

Ogni paese festeggia a modo proprio, secondo consuetudini che si perdono nella notte dei tempi oppure con iniziative nuove o consolidate negli ultimi anni. Il comune denominatore è come sempre il rogo finale del fantoccio della vecchia, cui segue un momento di festa.

Se certi rituali come il processo e la processione fanno pensare ai roghi delle streghe del medioevo, questo rito pagano si fa risalire però ai culti tribali legati alla madre terra, con la vecchia che simboleggia la brutta stagione che volge al termine, ma anche il male avvenuto nel mondo o nella comunità da bruciare come atto di purificazione.

Fin dai tempi antichi, quando la quaresima veniva vissuta come periodo di rinuncia e di penitenza, verso la metà ci si prendeva un giorno di pausa, il “giovedì grasso”, dove era concesso fare quel che normalmente in Quaresima non si faceva, riproponendo in alcuni casi anche i dolci tipici del carnevale.

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