Lega di lotta... mamma mia che botta.
Pensavo di aver esaurito gli spunti di riflessione sulle vicende della Lega...

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Invece, ecco alla ribalta tre novità di rilievo che mi confortano nel giudizio che mi sono fatto circa le responsabilità di questo partito per anni al
Governo del Paese e che ha coperto tante nefandezze in nome di  un traguardo vicino: la Padania e il federalismo.
Ora che si è tolto il coperchio, dalla pentola escono i ricorsi del presidente della Provincia di Brescia contro il cumulo di cariche pubbliche e i tagli alle indennità dei parlamentari.
 
A ciò si aggiungono le bordate di Bossi su Monti “Al nord rischia di essere fatto fuori…”, parole che, salvo la pronta retromarcia e il cordone di dichiarazioni costruitogli dai suoi, danno l’idea dello stato del personaggio che non riesce più a misurare i termini.
Per ultima lo scandalo di mazzette, l’ennesimo, scoppiato in Regione Lombardia che travolge in pieno il gruppo della Lega Nord e il suo capogruppo. 4/5 dell’ufficio di Presidenza della Regione sono indagati, compreso uno di minoranza. Chissà come si trova a disagio l’unico rimasto non coinvolto.
 
Ma ancora non tira aria di dimissioni e di verifica del mandato.
Tutta la maggioranza, Formigoni e Lega a fare quadrato e a difendere l’indifendibile, a dare colpa ai magistrati e ai giornalisti.
Ma vi ricordate quando la lega agitava il cappio in Parlamento? Oggi è al centro dello scandalo.
Per la verità il tesoriere del Partito, quello degli investimenti in Tanzania e altro, metterebbe la mano sul fuoco: soldi al partito? Insinuazioni infondate. Lasciamo fare alla magistratura per le responsabilità dirette, rimane il sistema.
 
Probabilmente nella società ci sono anche i corruttori, un sistema che non è ancora stato fermato.
E’ ora che la società civile si svegli, esca dal torpore dell’arricchimento facile, dalle sirene del berlusconismo, ora che la crisi sta mettendo a nudo che gli affaristi e gli evasori fiscali, che la mancanza di risorse sottratte in modo illecito al pubblico ha messo in crisi economia, lavoro e servizi sociali. Niente rancori o gioire delle disgrazie altrui, bensì una seria riflessione sull’importanza della partecipazione alla vita pubblica come cittadini consapevoli.
Ritrovare il coraggio di dire in faccia, “non paghi le tasse sei un ladro”.
 
rusì
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