Bufo Bufo, in campo anche gli Alpini
di Paolo Baldi

Sempre più partecipato il progetto di salvaguardia dei rospi, che ogni anno muoiono a migliaia attraversando la strada per tuffarsi nel lago d'Idro.

http://lnk.so/dYkA
 
Gandhi affermava che la grandezza delle nazioni si misura anche con il trattamento che riservano agli animali.
E se dovessimo prenderlo in parola ci sarebbe poco di cui essere orgogliosi.
Con una serie di eccezioni, tra le quali rientra il «Progetto rospi»: la campagna nazionale per la tutela degli anfibi che sta per ripartire anche nel Bresciano; tra Lumezzane e Nave e soprattutto a Idro, dove è localizzata una popolazione di Bufo bufo, il rospo comune, tra le più importanti in Italia.
 
Una operazione di protezione che fortunatamente vede un contributo crescente della gente dell’Eridio e della Valsabbia.
In campo ormai da qualche anno ci sono infatti gli studenti (e gli insegnanti e molti genitori) delle scuole del paese (l’anno scorso hanno partecipato anche quelli della media di Vestone), protagonisti con i salva rospi «storici» di uscite serali per spostare gli animali dall’asfalto e per censirli.
Con loro le guardie ecologiche volontarie della Comunità montana, che affiancano quelle della Provincia e del Parco Alto Garda, e membri del Gruppo sentieri attrezzati.
 
E quest’anno ci sarà una grande e graditissima novità, per la quale i volontari ringraziano di cuore: alcuni generosi alpini del gruppo Ana di casa, con in testa il capogruppo Sirio Dolcetti, hanno offerto la loro disponibilità per la posa delle barriere temporanee.
Così, nei prossimi giorni le Gev, le penne nere e altri volontari piazzeranno i lunghi teli plastici che, abbinati a decine di metri di barriera fissa sul posto da molti anni, serviranno a convogliare migliaia di esemplari in marcia verso il lago per riprodursi all’interno di una serie di scarichi dell’acqua piovana che sottopassano la strada comunale Crone-Vesta, e che salveranno la vita a moltissimi rospi (ma anche a rane e salamandre) altrimenti a tiro degli pneumatici dei veicoli in transito.
 
Questo succederà su un tratto relativamente ridotto della comunale; quello sul quale è possibile installare le protezioni.
Per il resto, per circa 45 giorni dall’inizio della migrazione i salva rospi percorreranno a piedi o in auto la stessa strada spostando manualmente i piccoli animali dall’asfalto. E questo in orario notturno: quello dell’attività del rospo comune.
 
Nel frattempo si sta cercando di allargare la campagna.
Per esempio chiedendo alla Provincia (destinataria l’anno scorso di una petizione a tema preparata dalla scuola media di Vestone) di realizzare un intervento di mitigazione dell’impatto veicolare lungo la provinciale del Caffaro, ampiamente attraversata dagli anfibi che qui muoiono a centinaia.
Ma anche organizzando serate di tutela del Bufo bufo lungo la strada che costeggia il torrente Degnone salendo da Mocenigo a Pertica Bassa; altro punto di transito e di troppe morti.
 
Per tutto ciò servono volontari; tanti.
Che possono farsi avanti rivolgendosi a Tineke Bonnen (333-6394776; e-mail: paolo.tineke@tin.it), la coordinatrice dei volontari per le uscite serali, e a Roberto Fasolo (335-6614012; e-mail: farobi@interfree.it) il quale si occupa anche della posa delle barriere.
Provarci è una occasione per vivere una esperienza davvero speciale.
E per ricordarsi di Gandhi.
 
Di Paolo Baldi da Bresciaoggi
 
120307BufoBufo.jpg