A messa coi Balarì
di val.

A Bagolino, puntuali come ogni anno, le tradizionali maschere bagosse si sono riuntite nella parrocchiale luned mattina alle sei e mezza.

 
La cattedrale che Bagolino dedica a San Giorgio ha preso ad animarsi presto questo lunedì mattina.
Erano infatti da poco suonate le 6 quando i primi balarì hanno cominciato a presentarsi, alla spicciolata. Alle sei e mezza la chiesa era piena.
Davanti a tutti i ballerini del Carnevale, poi le loro mogli e le fidanzate, anche loro vestite in abiti tradizionali.
C’erano anche alcuni ospiti, veri intenditori venuti da lontano.
 
I ballerini hanno deposto sugli altari laterali della chiesa i loro cappelli coperti di anelli d'oro, ma soprattutto le loro maschere ed è l’unico momento che lo fanno.
La messa è stata celebrata dal prevosto don Arturo Viani, con in parroco di Vestone don Dino Martinelli e il suo curato don Paolo.
C’erano anche il parroco di Mura-Comero-Casto don Giulio Corini, don Gigi Moretti curato di Rovato, don Ovidio Vezzoli curato di Bagolino.
 
“Il Carnevale è un’esperienza di fraternità, dove tutti i ballerini sono alla pari, giovani e anziani, ricchi e poveri, belli e brutti – ha sottolineato il parroco nel corso dell’omelia -. Un’esperienza di grande accoglienza del paese, che li attende per le danze davanti alle case, dove si vedono alle finestre molti anziani che li aspettano e sono commossi”.
 
Dopo la messa il via ai primi due balli sotto il campanile, in mezzo a tantissime persone.
La prima danza è stata "Mascherina", la preferita da don Arturo. Poi, come vuole la tradizione, tutti sono stati invitati in canonica per una prima colazione, a base di panini e dolcetti, ma soprattutto col "brodo di gallo", bevanda corroborante ritenuta indispensabile perché possa prendere il via la intensa due giorni danzante.
 
Quest'anno il gallo è stato donato da Carlèto, un famoso allevatore e venditore di “bagoss e puinì”, che ha allevato il pennuto predestinato in località Sepiole, a 1500 metri di quota per tutta l’estate.
Erano ormai le otto del mattino quando i ballerini hanno iniziato il loro viaggio fra le case dalla parte di Cavrìl (a Ovest).
Il martedì tocca alla zona Est di Osnà, per una giornata che si concluderà nella centralissima piazza Marconi, alle 20, con la famosa “Ariòsa”.
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