Le santissime feste di carnevale
di Cesare Fumana

Il “rito” del carnevale bagosso si riproporrà come da tradizione il lunedì e il martedì grasso.

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“Le sante feste di Pasqua e Natale e le santissime di carnevaleâ€. Basta questo detto coniato a Bagolino per capire l’importanza del carnevale per la gente di questo paese.

Non è solo questione di tradizione e di folklore: certamente conta anche questo, ma è molto di più: è un sentimento. Basta sentir parlare i bagossi del loro carnevale per rendersene conto. È, mi si passi il termine, un rito, un qualcosa di sacro, e non è blasfemia. Non è un caso che l’apertura degli ultimi due giorni di carnevale, quando entrano in scena i “balarì†,avvenga con la celebrazione di una messa officiata dal prevosto di Bagolino alle 6.30 nella splendida parrocchiale di San Giorgio. E il primo ballo dei ballerini è eseguito subito dopo la messa fuori dalla chiesa, in onore del parroco.

Il carnevale di Bagolino esprime due facce, quella irriverente dei “mascherâ€, che scorazzano per le vie e per le osterie nelle sere di lunedì e giovedì a partire subito dopo l’Epifania (“Dopo Nadal l’è carneval†è un altro detto di queste parti), e quella nobile dei “balarìâ€, con il loro eleganti costumi e il colorato cappello, impreziosito dagli ori di famiglia o prestato da parenti o amici.

«Le due anime convivono e si rispettano – ha scritto Nerio Richiedei sul tema del carnevale bagosso nella recente pubblicazione “Dalla Val di Fumo a Pontenove†– anche se fra i protagonisti dei due gruppo possono nascere situazioni di disagio: i ballerini hanno un compito da svolgere e la responsabilità dell’impegno a volte li può far sembrare scontrosi, la qual cosa a carnevale non è di immediata comprensione. Ma forse non lo è nemmeno ballare in giro per il paese, con la compagnia intenta a seguire un percorso apparentemente privo di logica.
La successione delle tappe deriva direttamente dagli obblighi che ogni ballerino, singolarmente, deve onorare e, per farlo, si iscrive con il socio, alla compagnia, pagando con la sua quota, capo e suonatori. Egli deve offrire il ballo per ringraziare chi gli ha prestato l’oro, per salutare la famiglia, la moglie, la fidanzata, il datore di lavoro. Gli ori, che vengono raccolti dal ballerino in “poste†determinate, rappresentano l’obbligazione principale per cui sdebitarsi con il ballo».

Anche quest’anno è tutto pronto a Bagolino per il famoso carnevale: lunedì mattina, come detto, il via lo darà la messa delle 6.30 (alle 7 a Ponte Caffaro, dove la tradizione si ripete quasi uguale). Per due giorni i “balarì†proporranno le loro danze al suono degli strumenti a corda che intoneranno le musiche tradizionali. La conclusione sarà martedì sera quando i ballerini eseguiranno l’ultimo ballo in cerchio, quello dell’“ariosaâ€.

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