Il sogno di Davide
di Ubaldo Vallini

In bicicletta dalla Valsabbia fino allo stretto di Bering, l'estremitŕ orientale del continente asiatico. Per beneficenza.

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Ventunomila chilometri in bicicletta, da Brescia allo stretto di Bering, i 10 chilometri di mare che separano la Siberia dall’America. Per beneficenza.
E’ il sogno nel cassetto di Davide Vaglia, trentenne di origini valsabbine e residenza mantovana.
Un cassetto che a dire il vero Davide ha giĂ  cominciato ad aprire, con estenuanti sedute di allenamento prolungato in condizioni climatiche difficili.
 
Risale solo alla settimana scorsa, infatti, una delle sue “imprese preparatorie”, che l’ha visto percorrere con la sua fidata bicicletta da corsa i 610 chilometri che separano Berlino da Varsavia.
Sei giorni di pedalate, con temperature che affrontando la taiga, anche durante il giorno, si abbassavano fin sotto i –20, notti trascorse in tenda, da solo: «Mentre pedalavo il massimo della sosta permessa era di un minuto, altrimenti le estremità cominciavano a gelare e poi erano dolori indicibili».
 
Nulla in confronto con quanto Davide intende affrontare per arrivare ad un tiro di schioppo dall’Alaska.
E’ lui stesso a snocciolare alcuni dati essenziali: «Undici fusi orari da attraversare, anche se percorrerò la via Sud attraversando Kazakistan, Mongolia e Cina, evitando quindi accuratamente di addentrarmi in Siberia, già so che ci saranno giornate con temperature medie a –30».
 
Non è un’atleta, Davide Vaglia, non di quelli che si cimentano nelle competizioni: «No, niente gare: mi piace andare in giro in bicicletta, esplorare mondi nuovi e comprendere modalità diverse dalla nostra per vivere la propria vita».
Quello che ha in mente, insomma, non è certo solo un viaggio in bicicletta.
E’ un’esplorazione interiore, una ricerca.
 
E noi siamo certi che in questo suo percorso conti e parecchio il dna: primi fra tutti i geni ereditati da nonno Ugo, lo storico della Valle Sabbia per eccellenza, se non ha ricercato lui...
L’altra passione di Davide è il lavoro: infermiere per l’AAT di Mantova, una delle 12 “articolazioni” lombarde dell’Areu.
Tanto entusiasta che nelle ore libere dal lavoro continua a vivere l’emergenza cambiando provincia, tornando in quella che per è stata la sua “culla”, facendo il volontario 118 all’Anc “Valle del Chiese” di Roè Volciano, per il distaccamento di Gambara.
 
Ma con tutti questi impegni, come lo trova un anno e mezzo di tempo per partire ed arrivare fino in fondo? E' la domanda.
«Quel viaggio, che prima di me hanno compiuto Sergio Goffi e Adriano Lombardi sulle moto, anche loro di Anc, sarà dedicato al mio grande amico Giuseppe Goffi, ma le sponsorizzazioni verranno devolute all’Anc per la costruzione della nuova sede dei Tormini a Roè Volciano – ci spiega Davide -. Spero che Azienda ospedaliera ed Areu possano valutare al meglio questa possibilità e per questo decidere di sostenere il mio progetto».
 
Davide Vaglia non è nuovo a questo genere di imprese: nel 2008 aveva raccolto sponsorizzazioni, inforcato la bici e percorso tremila chilometri in Scozia, finalizzando l’impresa all’acquisto di un’ambulanza.
Cos’è che ti spinge a fare queste cose? E’ un'altra domanda: «Da bambino guardavo la cartina dell’Europa e sognavo di attraversarla a piedi. Poi ho conosciuto la bicicletta».
 
 
. in foto: Davide Vaglia in Polonia e in una recente avventura nel Nord Europa
 
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