La difesa del sindaco
A Vobarno non si č fatta attendere la reazione del sindaco alle accuse della minoranza dopo le dimissioni del Cda della Casa di riposo «Irene Rubini Falck».

A Vobarno non si è fatta attendere la reazione del sindaco alle accuse della minoranza dopo le dimissioni del Cda della Casa di riposo «Irene Rubini Falck».
«Tutto è iniziato l’11 aprile scorso - spiega il sindaco Carlo Panzera - quando ci sono giunte, da parte della presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione ’Irene Rubini Falck’ Marilidia Salvadori, le dimissioni motivate da gravi problemi famigliari che la signora ci aveva anticipato fin dal febbraio».

A questo punto il Cda dell’ex Casa di riposo decise, in via autonoma e transitoria, di affidare le funzioni di presidente al vice-presidente Enzo Formisano, in quota alla minoranza, dedicandosi solo all’attività ordinaria: «La Giunta comunale - continua Panzera - riunendosi con i 3 membri del Cda in quota alla maggioranza (Marilidia Salvadori, Pierfranco Gozza e Ancilla Ferrari) a quel punto ha deciso l’azzeramento del Consiglio di amministrazione che decade, e la nomina di un nuovo Consiglio che possa dedicarsi non solo all’ordinario ma anche alle funzioni straordinarie».

«Il nostro timore - accusava la lista di minoranza Vobarno Futura - è che queste dimissioni nascondano un disegno politico del centrosinistra che romperà un ’giocattolo’, la Fondazione ’Irene Rubini Falck’ che evidenzia una sana gestione ed un utile discreto, con in partenza un progetto, approvato all’unanimità, di forte investimento. Il rinnovo del Cda determinerà solo perdite di tempo, sempre che poi lo stesso voglia portare avanti il grosso progetto».

«La nostra volontà - risponde il sindaco - è quella di avere in carica un nuovo Cda ed un nuovo presidente nella pienezza delle loro funzioni. Per questo il 22 giugno ho emesso, con scadenza 6 luglio, il bando per la selezione dei componenti del nuovo Consiglio. Niente di politico dunque, ma solo la volontà di ridare al Cda le sue piene funzioni, oggi perdute».
«Non siamo soddisfatti della risposta del sindaco - ha replicato Eugenio Saletti di ’Vobarno Futura’ - perché a nostro parere bastava nominare il quinto consigliere e poi, all’interno del Cda al completo, nominare il presidente, senza bisogno di perder tempo con crisi e nuove elezioni».

m.pas. da Bresciaoggi
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