«Vogliamo saperne di più»
di Ubaldo Vallini

Summit in municipio ieri coi genitori dei 16 bambini che frequentano la scuola materna di Anfo. Che rimarr chiusa per due giorni.

 
“Vogliamo saperne di più. Per capire cosa è effettivamente successo e per trovare le strategie migliori per affrontare la questione con i nostri figli. Sono loro, soprattutto, a far le spese di questa situazione”.
Donatella è una delle mamme che compongono la galassia genitoriale della Scuola dell’Infanzia statale di Anfo, quella finita sotto i riflettori degli inquirenti, e poi dell’opinione pubblica, a causa di presunte violenze che quattro dei sedici bambini che la frequentano avrebbero subito dalla loro maestra.
Violenze documentate dalle riprese video dei carabinieri che per una ventina di giorni hanno osservato tutto con l’ausilio di numerose telecamere nascoste.
Nei prossimi giorni quelle immagini potrebbero essere fatte visionare, ma solo ai genitori direttamente interessati ai casi di presunta violenza.
Gli altri dovranno accontentarsi di sapere che i loro figli hanno solo assistito e non subito le angherie da parte della loro maestra.
 
Ad ogni modo c’è tensione ad Anfo.
Il disagio è stato manifestato tutto ieri mattina in occasione di una riunione alla quale oltre ai genitori hanno partecipato il sindaco Gianpietro Mabellini ed il dirigente scolastico Antonio Butturini: “Come facciamo noi a riportare i nostri figli in quella scuola? Sappiamo che una delle persone presenti ha denunciato i fatti ai carabinieri, ma le altre? Chi sapeva e ha taciuto? Come facciamo a fidarci?”.
Due maestre, un’insegnante di sostegno e l’assistente ad personam, la cuoca e l’insegnate di religione per poche ore la settimana, questo è l’organico della monosezione.
 
“Bisognerebbe trovare il modo di cambiare tutto il personale, così sarebbe chiaro che l’intento dei trasferimenti non è punitivo – ha abbozzato il sindaco -. Questo darebbe fiducia a tutti”.
Non si è sbilanciato più di tanto il dirigente: “C’è un’indagine in corso della quale dovremo tenere conto. La scuola farà tutto ciò che le compete e stando alle regole che ci sono”.
I contorni ancora poco chiari di questa vicenda, insomma, hanno sconsigliato prese di posizione definitive.
 
Così il tutto è stato rinviato ad un’ulteriore riunione che potrebbe avere luogo nella giornata di oggi.
Provvidenziale, per scongiurare il minacciato sciopero da parte dei genitori, decisi a non mandare i loro figli a scuola finchè tutto non sarà chiarito, la rottura della caldaia avvenuta proprio ieri: “Davvero non sappiamo se saremo in grado di ripararla in un paio di giorni” ci ha confermato il sindaco, che ha emesso conseguente ordinanza, rimandando l’apertura della scuola a non prima di mercoledì.
 
Sarà sufficiente questa sospetta defillance tecnica ad orizzontare meglio le scelte di tutti?
Certo c’è almeno una cosa da aggiungere, che in queste ore fa fatica ad emergere:lL’hanno detto anche gli inquirenti che nelle immagini ci sono i comportamenti inadeguati da parte della maestra arrestata; il resto del personale in nessun caso ha adottato gli stessi insani metodi.
C’è chi avrebbe dovuto affrontare di petto la situazione, ma questa è un’altra storia.
Tolta la mela marcia, insomma, resta un cesto di ottima frutta.
 
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