Sostegno allo studio
di red.

Servizio mensa di alta qualitŕ ed a "km zero" per 2.700 studenti. Nel 2011 sono stati erogati 100 assegni di studio.

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«Nel corso del 2011 abbiamo distribuito più di 300mila pasti, distribuiti tramite le mense organizzate e gestite sul territorio.
A questo si aggiunga il centinaio i giovani supportati per il conseguimento di titoli di studio superiori in scuole non presenti in Giudicarie.
Il tutto con un investimento complessivo che supera il milione e mezzo di euro».
Nelle parole della presidente Patrizia Ballardini ecco i numeri essenziali dell’impegno della Comunità delle Giudicarie a favore delle famiglie che devono sostenere per gestire i figli che studiano.

Ed è la relazione di fine d’anno dell’Assessore competente, Flavio Riccadonna, a fornire i dati che confermano il massimo impegno della Comunità delle Giudicarie nel campo dell’Istruzione.
«Ogni anno sono oltre 500 gli studenti della nostra Comunità che frequentano corsi che non sono attivi in Giudicarie. Fattore che costringe le famiglie a sostenere costi elevati. In questo caso la spesa sostenuta dalla Comunità si aggira sui 200.000,00 € annui, e consente di accogliere un centinaio di domande da parte di studenti meritevoli che possono ricevere ciascuno un contributo massimo di 5mila euro».
 
Sempre l’Assessore Riccadonna ha presentato i dati della gestione delle mense scolastiche per le scuole giudicariesi: oltre 300.000 pasti erogati nel corso del 2011 a 2.700 ragazzi suddivisi in 21 mense presso i vari istituti scolastici, da Carisolo a Ladrone e fino a S. Lorenzo in Banale e Fiavè per citare i più distanti.
Sono attive 15 cucine per la preparazione dei pasti in loco mentre per le restanti 6 il pasto viene cucinato nella struttura piĂą vicina e trasportato.
 
La spesa complessiva ammonta ad oltre 1,3 milioni di Euro, con un prezzo per pasto molto conveniente non superiore a 4,5 euro e prestando la massima attenzione alla qualità e alla sicurezza dell’alimentazione.
Altro elemento di eccellenza del servizio organizzato dalla Comunità, è relativo all’utilizzo pressoché totale di prodotti biologici, locali ,”a km zero”, e a denominazione controllata e protetta. Inoltre i menù vengono predisposti con la supervisione di una dietista che applica le più recenti indicazioni dietetiche e sono predisposti con un calendario distribuito su cinque settimane che permette la rotazione delle varie pietanze.
 
Novità che non hanno impedito alla Comunità di stabilire delle tariffe sicuramente contenute che prevedono un prezzo medio di 2,4 euro a pasto, un massimo di 4 euro e prezzi inferiori  fino a 1 euro per le famiglie numerose che hanno i requisiti economico-patrimoniali previsti dal sistema ICEF
 
Fonte: comunitadellegiudicarie.it
 
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