Come restare genitori nella separazione
di red.

La mediatrice familiare Ilaria Marchetti ha trattato il tema della separazione delle coppie con figli nell’incontro di gennaio di “Genitori in cammino”.

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Giovedì scorso, si è tenuto il quarto incontro del ciclo “Genitori in cammino” presso l’auditorium “Cecilia Zane”, organizzato da A.Ge. Gavardo in collaborazione con il Comitato Genitori e l’Istituto Comprensivo con il contributo dell’Amministrazione Comunale. Un tema delicato, per certi versi “tabù”, che la relatrice, dott.ssa Ilaria Marchetti, mediatrice in ambito famigliare e penale, ha saputo affrontare egregiamente con sensibilità e realtà.
“Questa sera trattiamo di un tema di corresponsabilità sociale rispetto a una questione familiare che riguarda tutti”. E’ questa la frase introduttiva che utilizza la dott.ssa Marchetti, più che mai convinta che la separazione e le sue problematiche investono non soltanto la coppia ma la società intera.
Parla di legami e della loro centralità nella formazione della mente di ogni individuo: legami che possono essere modificati o trasformati nel tempo ma mai cancellati. Il legame genitori/figlio costituisce il legame cardine della vita sul quale gli esseri umani poggiano la loro esistenza: è definito “triangolo sacro”.
Sin da piccoli abbiamo questo bisogno ancestrale: che il legame duri per sempre. Facendo coppia, sostiene, usciamo dal triangolo sacro per dare origine ad un altro legame nel quale marito e moglie ripongono le loro aspettative di un nuovo legame che possa durare per sempre. Ed ancora, generare un figlio racchiude in se il tentativo della coppia di proseguire il “durare per sempre” attraverso di esso: il figlio stesso ha bisogno della prosecuzione della genitorialità che attiene alla sua sopravvivenza e alla sua crescita.
Se nella vita di coppia il figlio vede la fatica di vivere insieme, sperimentando i momenti di crisi e di riappacificazione impara a comprendere che il conflitto è qualcosa di costruttivo. Diverso se la coppia resta impantanata nel conflitto che sfocia poi in episodi traumatici, il figlio rifuggirà il conflitto avendo vissuto su di sé le conseguenze negative.
Segue una breve rappresentazione che ha come protagonisti tre persone in sala, da cui si avvia un confronto costruttivo fra i presenti sulla base delle proprie emozioni e sentimenti.
“Non nascondo che la separazione sia un trauma per il figlio, prosegue la dott.ssa Marchetti nella sua relazione, un trauma come per altro tanti nella vita. E’ tuttavia esagerato affermare che si tratti di una tragedia!” “La separazione non spaventa se la genitorialità, ossia quel legame per sempre, è ben gestita, perché va oltre la coniugalità.
Nonostante queste premesse è innegabile l’enorme fatica evolutiva a cui una coppia è sottoposta nel corso della separazione! La mole di impegni da assolvere in contemporanea è immane soprattutto se in presenza di figli, i quali esigono risposta ai loro bisogni, come qualsiasi figlio (richiesta di aiuto al disagio, bisogno di rassicurazione, bisogno di rimanere figlio, di liberarsi dal senso di colpa, di ridisegnare i confini, di poter essere amato da entrambi i genitori , di poter esprimere le proprie emozioni).

La soluzione che la relatrice propone non è una provocazione, ma fa parte di politiche familiari già adottate in alcuni paesi stranieri: se la separazione è un momento così complesso e delicato per la coppia, ragiona la dott.ssa Marchetti, e se il legislatore ha a cuore la famiglia dal punto di vista dei figli, perché non prevedere la possibilità di “un congedo ?", perché non investire sulla cura della transizione che la separazione richiede? Investiamo in molti servizi per le coppie, per la famiglia, per la terza età perché non ripensare le nostre politiche sociali anche alla luce di questa realtà?

L’appello della relatrice è una richiesta di assunzione di responsabilità sociale, non solo familiare, affinchè la separazione non sia la fine della famiglia bensì la trasformazione della famiglia alla luce del bisogno di genitorialità del figlio e di conservare in sé la sacralità del proprio nucleo.
La dott.ssa Marchetti conclude ringraziando A.Ge. Gavardo per il coraggio di aver voluto trattare un tema tanto delicato come la separazione, che, a suo dire, rischia di ridurre al minimo i presenti in sala. A.Ge. Gavardo assicura di farsi carico di questa problematica all’interno del suo ampio programma a supporto della genitorialità e dell’educazione dei figli.

A.Ge. Gavardo invita genitori, educatori e insegnanti al prossimo incontro che si terrà il l’8 febbraio, sempre presso l’auditorium della biblioteca, nel quale sarà trattato il tema "Questione di ruoli: quando i genitori diventano coetanei e i figli onnipotenti"; relatore il dott. Sergio Gelfi, psicologo e psicoterapeuta familiare.

In foto la dott.ssa Ilaria Marchetti

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