Casto, il Comune a «emissioni zero»
Un nuovo parco fotovoltaico da 8.000 metri quadri farà raggiungere presto l’autosufficienza energetica fornendo l’elettricità necessaria all’intero paese

Alla fine di novembre, il Comune di Casto ha iniziato a concretizzare un record nazionale (e probabilmente non solo): l´enorme parco fotovoltaico realizzato in località Valgrande di Comero permetterà presto di soddisfare non solo il fabbisogno energetico degli edifici pubblici, ma anche quello dell´intero paese. Allestito sopra la strada che porta a Lodrino, l´impianto riuscirà a produrre un milione e 200 mila Kw/ora l´anno: «E l´energia prodotta - spiega la sindaca Simona Freddi - coprirà non solo l´intero fabbisogno, ma anche quello delle circa 600 famiglie del Comune».

Il paese raggiungerà così la totale autosufficienza energetica. «L´iniziativa è partita dal Patto dei sindaci del 2010 sulla politiche di risparmio energetico, che chiedeva una riduzione di almeno il 20% dei gas serra e un aumento dell´utilizzo delle fonti di energia rinnovabile di almeno il 20%. Con questa realizzazione noi diventiamo l´unico Comune d´Italia e forse d´Europa che, con l´intervento della mano pubblica, è arrivato ad alimentarsi col 100% di energia rinnovabile».
Un´operazione che avrà anche ricadute economiche importanti: «Per i prossimi 20 anni il Comune avrà entrate notevoli, che sostituiranno quelle legate agli oneri di urbanizzazione quasi scomparsi in questo periodo di crisi». L´entrata annuale prevista, al netto della rata di mutuo per realizzare l´impianto, varierà dai 70 ai 100 mila euro, e starà poi alle prossime amministrazioni, a partire da questa, decidere come investire questi soldi.

Casto aveva una ricchezza da valorizzare, il territorio disponibile. E il municipio ha disposto di un´area libera, di sua proprietà, di circa 15 mila metri quadri sulla quale posizionare, su 8.000 metri (i restanti 7.000 sono destinati alle pertinenze) 14 file di pannelli solari su 14 balze per complessivi 998,375 Kwatt di potenza: la rete è munita di 2 inverter che trasformano l´energia in corrente alternata. E l´intera potenza finisce poi in media tensione (15.000 volt) nella rete di a2a».

L´impresa, oltre a essere impegnativa per gli uffici tecnico e amministrativo (il Comune ha fatto tutto da solo), ha anche avuto un costo elevato, 2.5 milioni di euro: «600 mila in autofinanziamento, il resto sottoscrivendo un mutuo con la Cassa depositi e prestiti. Debito che verrà presto coperto con le entrate garantite da a2a per l´energia ceduta e dal Gse come incentivo per il fotovoltaico». Per finire una considerazione ambientale: il parco fotovoltaico non è esattamente invisibile, e in primavera il Comune realizzerà una balza di copertura ricoperta di verde per mimetizzarlo.

Massimo Pasinetti da Bresciaoggi

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