Largo ai giovani
Anche per il 2007 il Consiglio comunale di Gavardo ha approvato (e finanziato con 40.000 euro) il Piano per le Politiche giovanili. «Dei giovani bisogna occuparsi, non preoccuparsi» questo il presupposto per ogni intervento.

Anche per il 2007 il Consiglio comunale di Gavardo ha approvato (e finanziato con 40.000 euro) il Piano per le Politiche giovanili. Il documento si inserisce nel solco tracciato dall’amministrazione gavardese per tutto l’ambito socio-assistenziale, che prevede la valorizzazione di progetti incastrati su una sorta di linea di continuità, inaugurata dall’inizio del mandato e sviluppata progressivamente nel corso degli anni.

Ecco così che l’impostazione del Piano parte da un presupposto basilare: dei giovani bisogna occuparsi, non preoccuparsi. In pratica, non ci si accontenta di porre rimedio a situazioni di emergenza, ma si procede ad un vero e proprio tentativo di coinvolgimento delle nuove generazioni nella vita della comunità. Il tutto da realizzare non attraverso proposte studiate "dall’alto", ma con offerte stimolanti e non preconfezionate, che pongano in primo piano la fattiva partecipazione dei ragazzi, in modo tale che siano proprio loro a far emergere i bisogni e le domande che sentono.

Ciò significa però che anche il mondo adulto deve saper inquadrare la gioventù nella sua giusta dimensione, lasciandosi a sua volta coinvolgere in un quadro che mira soprattutto alla creazione di una comunità vera, reale, che sappia muoversi all’interno della modernità con consapevolezza e responsabilità verso il passato, il presente e il futuro.
Senza queste premesse sarebbe difficile capire perché, da sempre, l’assessore competente Marco Piccoli insista molto sul fatto che i risultati delle politiche giovanili, almeno di quelle impostate con l’intelligente maniera gavardese, debbano essere valutati sul lungo periodo: il lavoro educativo da compiere è corposo e va fatto con cura, perché «consiste in parte certamente nel disporre, ma molto più nel proporre e soprattutto nel proporre significati» spiega Piccoli.

Punto cardine di tutto il sistema è il Centro giovani Plateatrono, attorno a cui si sta cercando di convogliare non solo le energie, ma anche le problematiche giovanili e la loro analisi dall’interno, elemento fondamentale per trovare soluzioni immediate e "vaccini" che prevengano il disagio.
Il centro si articola sostanzialmente su quattro ambiti: uno informativo, uno animativo, uno formativo e uno definito "spazio informalità".

Il primo permette al Plateatrono di fornire un servizio utile e funzionale, con presenza di materiale promozionale, disbrigo di pratiche amministrative, partecipazione a incontri e convegni, solo per citare alcuni aspetti. Primaria importanza riveste il settore animativo, fondamentale per creare quella rete di canali e contatti su cui basare i legami comunitari.
Qui si passa da eventi organizzati all’interno del centro (spettacoli, tornei, corsi) a iniziative pensate in rapporto al territorio, fino ad approdare a manifestazioni allestite direttamente dai giovani.

Infine, l’ambito formativo vede come protagonisti di un percorso di crescita sia gli adolescenti (con particolare attenzione per la fascia attorno ai 14 anni) che gli adulti, mentre lo spazio informalità si basa sull’animativa di strada e sul coinvolgimento in attività che abbiano valenza multipla, come lo spettacolo teatrale "Lamem", che mette l’arte al servizio della memoria storica.
«L'amministrazione comunale sta investendo risorse rilevanti in questo settore - spiega Piccoli -. L'impegno, nell'immediato futuro, è anche quello di reperire nuovi spazi per le attività dei giovani gavardesi. L'equipe educativa del centro, coordinata dal tecnico del settore minori-giovani Loredana Cocca, sta lavorando alacremente affinché i concreti interventi per i nostri ragazzi siano sempre più condivisi e sostenuti».

Per avere informazioni più dettagliate: www.comunegavardo.it, oppure telefonare al numero 0365-34272 (recapito telefonico del Plateatrono).

Luca Cortini da Bresciaoggi
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