Contrordine, la medicalizzata resta
di Ubaldo Vallini

Continuerŕ a funzionare per tutto il 1012 il servizio di emergenza del 118 che prevede la postazione dell'ambulanza medicalizzata a Nozza di Vestone.

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Buone nuove per la “medicalizzata” della Valle Sabbia.
Il servizio con l’ambulanza dotata della presenza del medico, pronta a partire dalla postazione di Nozza, infatti, rimarrà tale e quale almeno per tutto il 2012.
Lo confermano i volontari dell’Associazione Ambulanze Valle Sabbia, che martedì hanno ricevuto la comunicazione ufficiale da parte del 118 sulla quale si legge che, in deroga a quanto l’Areu aveva previsto dovesse succedere fin da gennaio, per un intero anno nella Valle del Chiese non cambierà proprio nulla.
 
«Dobbiamo ringraziare di questo l’Anpas Lombardia ed in particolare il dottor Mori che ha fatto da interlocutore con i vertici regionali – ci ha detto Renato Paganelli, presidente dei volontari valsabbini -, oltre allla sensibilità dimostrata dal dottor Alberto Zoli dell’Areu che alla fine ha compreso in quali difficoltà si sarebbe trovata la parte alta della Valle una volta privata di questo fondamentale servizio».
 
Il confronto risolutivo è avvenuto alla fine di novembre in municipio a Vestone, quando i vertici Areu hanno incontrato gli amministratori valsabbini ed i rappresentanti dei gruppi di volontari che sul territorio si occupano di emergenza.
Nei giorni precedenti, Areu aveva deciso di accelerare sulla decisione di posizionare, in sostituzione delle medicalizzate di Nozza e Gargnano (medico + infermiere + volontario), una sola “automedica” dalle parti di Roè Volciano, pronta ad intervenire in Valsabbia o nell’Alto Garda quando non lo poteva fare l’eliambulanza.
 
Le due medicalizzate si sarebbero così trasformate in “infermierizzate” (infermiere + due volontari), una soluzione avversata dagli amministratori locali ed in modo ancora più radicale dai volontari, che nel corso del summit vestonese avevano minacciato di gettare alle ortiche 40 anni di impegno nelle emergenze.
 
«Non ce n’è stato bisogno, per fortuna anche a Milano hanno capito bene la situazione e ci lasciano tranquilli, almeno un anno. Per il 2013 vedremo cosa fare» afferma Carlo Beltrami del gruppo volontari di Ponte Caffaro, uno dei più risoluti a dare contro ai progetti regionali di ridimesionamento del servizio, che aggiunge: «Siamo rimasti sorpresi quando il presidente della Comunità montana ha voluto mediare fra le posizioni suggerendo la presenza del medico sull’ambulanza per 24 ore al giorno solo per il periodo estivo, limitandola alle dodici ore notturne per il resto dell’anno. Meno male che a Milano non l’hanno presa per buona».
 
A provocare  fibrillazione nel mondo del volontariato valsabbino, oltre alla consapevolezza delle oggettive difficoltà a servire la zona se la medicalizzata venisse posizionata a Roè Volciano, il fatto che a Nozza avrebbero dovuto turnare due volontari alla volta invece che uno solo, come avviene ora.
Un raddoppio considerato impossibile da sostenere, almeno con le attuali risorse umane a disposizione.
 
 
. Foto: la sera del 28 novembre i valsabbini erano pronti a dare battaglia
 
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