In memoria di Osvaldo Graziotti
di Giancarlo Marchesi

Un amarcord, un sentito omaggio alla gente di Capovalle, piccolo borgo posto all’estremo nord-est della Valle Sabbia.

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Tutto questo raccolgono le pagine del volume «Capovalle: testimonianze di vita», curato da Denis Graziotti, giovane appassionato di storia locale.
La pubblicazione è dedicata a Osvaldo Graziotti, sindaco della comunità dal 2004 al 2009, anno della sua prematura scomparsa.
L’autore iniziò infatti a raccogliere le toccanti testimonianze dei compaesani più anziani, spinto da un felice suggerimento dell’allora primo cittadino, che nel dicembre del 2008 invitò l’autore a realizzare l’opera che è stata presentata nei giorni scorsi a Capovalle, alla presenza della figlia di Osvaldo, Sara, delle autorità comunali e di un attento pubblico.
 
Proprio tre anni fa, Osvaldo Graziotti disse a Denis: «Sarebbe bello che tu andassi dagli anziani e ti facessi raccontare la loro vita, come vivevano una volta, in modo da raccogliere le loro testimonianze in un libro».
A distanza un triennio, quella pista di ricerca, opportunamente proposta e caldeggiata, è stata battuta dall’autore con impegno, tanto da ricavarne un volume di oltre settanta pagine dense di ricordi e piccole storie.
 
Il volume raccoglie 25 interviste e riserva brevi capitoli ai missionari, ai combattenti, agli anziani di questa comunità nelle Prealpi bresciane, che lungo il corso dell’età moderna fu legata, con la denominazione di Hano, alla Magnifica patria salodiana e ora è parte integrante della Comunità Montana di Valle Sabbia.
Dalle testimonianze raccolte traspaiono tutte le difficoltà legate ad una vita trascorsa in una terra avara dal punto di vista agricolo.
Una terra non in grado, storicamente, di soddisfare le esigenze alimentari della propria gente.
 
Ecco allora la necessità per i capovallesi, nel corso del Novecento, di cercare fortuna oltre Oceano: negli Stati Uniti, in Argentina.
Ma non solo: il volume riporta fedelmente i drammi familiari che accompagnarono le tragiche vicende della Seconda guerra.
Tutto questo è però stemperato dall’attaccamento dei protagonisti alla propria comunità e dal forte legame che univa e unisce i capovallesi.
Lo scritto si shiude con un ricordo di Osvaldo Graziotti che, dopo una vita spesa proficuamente tra i banchi di scuola ad insegnare a giovani e adolescenti, aveva accettato la sfida di guidare la sua comunità natale.
 
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