I gestori, marito e moglie cinesi di 40 e 35 anni, sono stati arrestati; i tre figli minorenni affidati ai servizi sociali.

Nel loro laboratorio, in pessime condizioni igienico-sanitarie e nella violazione delle piu' elementari norme di sicurezza, lavoravano per oltre 14 ore al giorno 15 cinesi, subendo a quanto pare maltrattamenti fisici e psicologici.

 

Gli operai dovevano seguire un decalogo rigidissimo che al primo punto prevedeva l'assoluto divieto di scioperare.

C’era poi il divieto di lamentarsi e l’obbligo di lavorare per almeno 14 ore al giorno per tre euro l’ora.

 

I controlli da parte della squadra mobile della Questura di Brescia, intervenuta insieme ai Vigili del fuoco e al personale Asl, sono scattati mercoledì mattina e hanno portato inizialmente alla chiusura del laboratorio e dell'appartamento siti in via Goisis a Vobarno.

I due titolari arrestati sono poi stati rimessi in libertà dal Gip, che ha disposto il dissequestro del laboratorio, ritenendo carenti gli indizi in ordine alla contestata accusa di sfruttamento e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

 

. foto di repertorio