Gli occhi della speranza
di c.f.

Sarà inaugurata questo mercoledì sera a Gavardo una mostra fotografica dedicata alla missione delle Umili Serve del Signore a Fortaleza, in Brasile.

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Dal 7 al 18 dicembre a Gavardo, in piazza de Medici, presso la sala del Museo, sarà allestita la mostra fotografica “Gli occhi della speranza - perché il futuro di oggi sia migliore di quello di ieri†di Antenore e Giovanni Taraborelli.
Padre e figlio, insieme all’amico Giuseppe Maioli, si sono recati nel giugno scorso a Fortaleza, città del nord-est del Brasile, affacciata sull’oceano, dove le suore Umili Serve del Signore di Madre Elisa Baldo di Gavardo (meglio conosciute come suore di Casa San Giuseppe) hanno una missione. I due, appassionati di fotografia, hanno scattato delle belle immagini che saranno esposte nella mostra per far conoscere ai loro concittadini, ma non solo, l’opera delle suore della congregazione gavardese.

«L’esposizione – racconta Giovanni – ha come obiettivo quello di raccontare una realtà diversa da quella che comunemente è radicata nell’immaginario collettivo nel momento in cui si nomina Fortaleza. La città richiama alla mente immagini di spiagge lunghe e bianche, di grattaceli affacciati sull’oceano, di tramonti meravigliosi a bordo piscina con lo sguardo rivolto al mare».

«La nostra Fortaleza è molto diversa da tutto questo. È la città che si sviluppa lontana dalle spiagge ed è popolata da centinaia di migliaia di persone che vivono all’ombra di quegli edifici lussuosi e imponenti.
Noi abbiamo avuto la fortuna di trascorre una decina di giorni nel giugno scorso presso la struttura delle suore, le quali lì hanno costruito una scuola e un punto di riferimento importante per famiglie abbandonate a se stesse. La scuola dopo diversi ammodernamenti si presenta come un grande edificio, attorno al quale col tempo si è sviluppato un quartiere che pian piano abbandona l’idea di favelas e si avvicina a essere più simile all’idea di case e comunità.
Si chiama Serrinha il quartiere in cui le nostre suore hanno sviluppato il loro più importante progetto e dove tutt’ora educano e aiutano bambini, uomini, donne che il paese, le amministrazioni hanno tentato e tentano di lasciare vivere nascosti all’ombra dei bei grattaceli».

«La nostra mostra – conclude Giovanni – vuole essere un tentativo di sensibilizzazione rispetto a persone così lontane ma molto vicine a noi. Persone che con saggezza e tenerezza sono curate dall’opera coraggiosa e costante di donne che da sempre hanno creduto alla possibilità di dare dignità e fiducia a bambini che diventati adulti avrebbero cambiato il sistema.
Nella Serrinha da pochi anni c’è l’aeroporto internazionale. Dalla Serrinha bisogna passare prima di arrivare ai lussuosi e confortevoli villaggi turistici. Noi nella Serrinha ci siamo fermati, abbiamo conosciuto persone meravigliose, abbracciato sorrisi che resteranno per sempre nei nostri cuori.
Alla Serrinha dobbiamo la gioia di aver incontrato una comunità che donava speranza e fiducia senza la rabbia di essere da anni isolati, soli.
Abbiamo conosciuto la solidarietà vera, l’opera attenta delle suore di Madre Elisa Baldo che si impegnano ogni giorno a far diventare quei sorrisi un solido progetto per il futuro».

La mostra, allestita con il patrocinio del Comune, sarà inaugurata questo mercoledì 7 dicembre alle 20.30, e rimarrà aperta al pubblico fino al 18 dicembre nei seguenti orari: dalle 18 alle 20 nei giorni feriali e dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30 nei festivi.

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