Ci chiama amorevolmente “i miei marocchini”, da diversi giorni, non la vedo più in sella alla sua bicicletta, mentre affronta la salita di viale 24 Maggio con pedalate decise e sicure, petto in avanti e lo sguardo fisso in cima alla salita.

Non si ferma più davanti al mio negozio per chiedermi notizie di mia madre, mia moglie, miei figli....

E' Luciana Gaffurini, una donna con una forza travolgente.

 

Appena arrivati a Villanuova sul Clisi, eravamo i suoi nuovi vicini di casa: quattro giovani fratelli stranieri e per di più marocchini.

Tutti gli ingredienti per una improbabile convivenza facile erano presenti. E invece, è nato un legame parentale inaspettato, che ci ha riempito la vita di felicità, amicizia, amore e solidarietà.

 

Luciana ci ha accuditi nei momenti di vero bisogno, ci ha difesi quando eravamo vulnerabili e ci dava quei consigli che ogni mamma dà ai suoi figli.

Condivideva le nostre gioie e i nostri dolori. E in chiesa pregava per noi.

Mia moglie la adora, in lei ha trovato la tenera mamma e l'unico riferimento in un mondo nuovo e diverso, per i miei figli non è soltanto una di famiglia, ma è la nonna che gli ha visti nascere e stanno crescendo avvolti dalle sue attenzioni: non ha mai dimenticato il loro compleanno.

 

Non è pretenziosa e non si fa notare, lavora in silenzio per rendersi utile al prossimo senza distinzioni e senza fare rumore.

Non vuole ringraziamenti e si rifiuta di essere ricambiata.
A nome della mia famiglia voglio augurare alla nostra Luciana tutto il bene di Dio, un'immensa felicità.

E se stesse poco bene, una pronta guarigione.

 

Ali Stati