La casa di Vobarno
di Ubaldo Vallini

“E’ una casa, ma č anche una scuola di amicizia e di bontŕ, di obbedienza, di richiamo alla storia vera di uomini dal cuore grande”. Don Antonio Andreassi riesce sempre ad esortare i “suoi alpini” a fare di meglio e di piů.

“Una nuova casa degli Alpini sta a significare che si va avanti, nonostante la naja sia stata ritenuta cosa inutile. E’ una casa, ma è anche una scuola di amicizia e di bontà, di obbedienza, di richiamo alla storia vera di uomini dal cuore grande”.
Don Antonio Andreassi riesce sempre ad esortare i “suoi alpini” a fare di meglio e di più, e non poteva certo mancare alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede delle Penne nere vobarnesi che si è conclusa domenica scorsa con un bagno di folla, dopo tre giorni di pacifica occupazione del centro valsabbino.

Con don Antonio si sono presentati il sindaco di Vobarno Carlo Panzera, il presidente della Comunità montana Ermano Pasini, Fabio Pasini presidente della Monte Suello, l’assessore Valerio Prignachi a rappresentare la Provincia. Ma anche i rappresentanti della cinquantina di Gruppi che formano la “supersezione” salodiana delle Penne nere, con la fanfara di Villanuova, con tanti Alpini “normali” e simpatizzanti.

“Mentre la Sezione Monte Suello festeggia gli ottant’anni di sodalizio arriva questo nuovo regalo, che sta a significare una continuità che non conosce limiti” hanno messo in evidenza un po’ tutti gli interventi.
“Solo un nuovo punto di partenza – ha detto Fabio Pasini -, verso nuovi traguardi nel campo della solidarietà e della salvaguardia della montagna”.

La costruzione della nuova sede vobarnese degli Alpini, grande 340 mt/q per ciascuno dei due piani di cui è composta, è iniziata sette anni fa. I lavori hanno conosciuto uno stop forzato a causa del terremoto che per qualche tempo ha distolto dall’obiettivo fondi e forza lavoro.
Nel piano inferiore viene ospitata la protezione civile, ci sono le cantine, le sale dedicate ai servizi, la sala del Consiglio, la segreteria del Gruppo.
Nel piano rialzato c’è la grande sala per i banchetti e ci sono le cucine:

“Spazi che sono a disposizioni di chi liCi piacerebbe che tutti i vobarnesi, e non solo gli alpini, si potessero sentire sempre a casa loro qui da noi” ci ha detto il capogruppo Peppino Faccinato che cura le sorti del sodalizio vobarnese, forte di quasi 200 soci più una trentina di simpatizzanti.
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