Appello al buon senso
di red.

Amministrazione comunale e Consorzio di Cariadeghe, propongono una «riflessione» in merito alle modalitŕ con cui vengono utilizzare le grotte carsiche di Serle.

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Pubblichiamo per intero il comunicato pervenuto in redazione
 
«L’Amministrazione Comunale di Serle ed il Consorzio di gestione del Monumento Naturale Altopiano di Cariadeghe, intendono proporre qualche riflessione relativamente al recente incidente avvenuto nel cuore della grotta denominata “Omber en banda al bus del zel”.
In via preliminare vogliamo esprimere il nostro sollievo per il fatto che le operazioni di salvataggio si siano potute concludere senza intoppi particolari, consentendo alla giovane speleologa Anna Bonini di essere riportata in superficie in buone condizioni: in queste circostanze, ovviamente, la prima ed unica preoccupazione deve essere rivolta allo stato di salute del ferito.
 
Ora però che il polverone mediatico suscitato dall’ intervento si è dissolto, vorremmo da parte nostra richiamare tutti i numerosi frequentatori del nostro sottosuolo carsico, in modo particolare le associazioni speleologiche locali, ad uno sforzo di responsabilità per evitare che simili incidenti in grotta si ripetano.
L’episodio della scorsa settimana non è infatti isolato: circa un anno fa era stato necessario effettuare un altro recupero, anche se la minor profondità cui era avvenuto l’incidente e quindi i ristretti tempi di intervento avevano evitato che la notizia suscitasse il medesimo clamore.
Per quanto ci è dato sapere, gli incidenti non sono imputabili alla cattiva manutenzione del percorso di discesa: il Gruppo Grotte Brescia si è nel corso degli anni impegnato a posizionare corde e appigli per mettere il più possibile in sicurezza l’Omber e provvede costantemente alla manutenzione delle attrezzature.
 
Senza voler entrare nella specifica dinamica dell’ultimo episodio e senza voler esprimere giudizi che non ci competono sulla preparazione o meno degli speleologi presenti al momento dello stesso, quello che chiediamo d’ora in avanti è il massimo rispetto del regolamento di accesso alle grotte serlesi.
Ogni richiesta di entrata deve essere preventivamente comunicata al Consorzio di gestione di Cariadeghe da una delle quattro associazioni speleologiche presenti in provincia: in questo modo ci aspettiamo che i responsabili delle stesse sappiano valutare se il grado di preparazione dei richiedenti sia sufficiente per affrontare la discesa nell’Omber, una grotta sicuramente molto affascinante, ma altresì particolarmente impegnativa.
 
E’ spiaciuto, infatti, dover constatare come la discesa dello scorso 13 novembre non fosse stata preceduta da alcuna comunicazione.
Ovviamente un neofita che per imprudenza si avventura in un percorso del genere, senza la necessaria esperienza, mette innanzitutto a repentaglio la propria incolumità fisica e rischia, inoltre, di mettere in moto una macchina di soccorsi notevole, che oltre ad avere un costo sociale non indifferente, può talvolta trovarsi costretta anche ad effettuare interventi invasivi che alterano in parte la morfologia del paesaggio sotterraneo, meritevole di tutela quanto quello in superficie.
 
Ribadendo la nostra felicità per il fatto che l’ultimo episodio si è chiuso nel migliore dei modi, e porgendo ad Anna i nostri auguri di pronta guarigione, auspichiamo che il nostro richiamo non rimanga inascoltato e che Serle non debba di nuovo balzare all’attenzione delle cronache per incidenti simili.»
 
 
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