L'amore di coppia e l'educazione dei figli
di red.

La relazione di coppia e l’educazione dei figli sono stati gli argomenti affrontati nel terzo incontro di Genitori in cammino dalla psicologa Antonella Mininni e dal marito Enrico Caputo.

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Il tema della coppia ha dominato il terzo incontro di “Genitori in cammino”, organizzato da A.Ge. Gavardo insieme al Comitato Genitori con la collaborazione dell’Istituto Comprensivo e il contributo dell’Amministrazione Comunale, che si è tenuto venerdì scorso presso l‘Auditorium Cecilia Zane: relatrice un’appassionata ed avvincente dott.ssa Antonella Mininni, psicologa, che, coadiuvata dal marito, ing. Enrico Caputo, ha saputo trasmettere ai genitori in sala speranza e vitalità per il loro rapporto di coppia.

L’amore di coppia, afferma la relatrice, è un equilibrio difficile fra tre componenti: lui, lei e la loro relazione, due mondi diversi, con due bagagli culturali differenti che si incontrano e cercano di costruire la vita a due. Molti pensano che il matrimonio sia l’apice dell’amore, in verità è solo l’inizio di un percorso che richiede molta fatica. La coppia è esposta allo stress di passaggi obbligati, continua la psicologa, che noi chiamiamo in gergo “transizioni”: il matrimonio è una transizione, la nascita di un figlio, che comunemente è considerata la massima espressione d’amore della coppia, è una delle transizioni più stressanti e disgreganti per la coppia. Gli impegni e la stanchezza dell’accudimento che gravano sulla neo mamma non permettono di coltivare l’amore per il proprio marito, d’altro canto il figlio può diventare per il padre il surrogato di ciò che non funziona all’interno della coppia.

Con l’educazione dei figli poi fanno irruzione all’interno della coppia le rispettive famiglie di origine mettendo a dura prova la sua stabilità. Per questo, interviene il marito Enrico, la coppia deve essere considerata come una palestra dove allenarsi in preparazione all’amore dei figli: tanto più i coniugi sanno dialogare, utilizzare la corretta comunicazione e portare rispetto e quindi crescere in un rapporto sano, tanto più facile sarà la loro relazione con i figli, soprattutto in fase adolescenziale. Riuscire a comunicare i propri sentimenti, la propria stima significa evitare di agire di istinto e di cadere nell’errore scontato del giudizio. Se non ci si sforza ad amare l’altro come l’altro vorrebbe esser amato, ciò che presuppone chiarezza sulle caratteristiche della femminilità e mascolinità, se non si pratica il perdono, che non è sopportazione, il messaggio educativo ai figli non passa.

I figli ci osservano, ammonisce la dott.ssa Mininni, che fa seguire la lettura di alcune considerazioni sui genitori da parte di un gruppo di suoi alunni: i figli, in questi scritti, rivendicano la verità sul rapporto di coppia dei genitori, captano immediatamente se vi è amore e complicità, se esiste la stima. I figli accettano le incapacità educative dei genitori assumendosi responsabilità che non sono loro e, scusando addirittura i propri padri e le proprie madri. Ma cosa conta agli occhi dei nostri figli in termini educativi? Ciò che conta, replica convinta la relatrice, è poter contemplare l’amore dei genitori che è l’eredità più grande che essi possono lasciare nei cuori dei loro figli: è attraverso l’amore di coppia infatti che i figli acquisiscono sicurezza, gioia di vivere, apertura verso la vita e consapevolezza della propria identità, valori sui quali poggiare le basi di un’esistenza serena e responsabile.

Il prossimo incontro si terrà il 19 gennaio 2012 presso l’Auditorium Cecilia Zane - Biblioteca Civica di Gavardo: tema della serata “Come restare genitori nella separazione”; relatrice la dott.ssa Ilaria Marchetti, sociologa e mediatrice in ambito familiare.

A.Ge. Gavardo invita associati e simpatizzanti a partecipare all’Assemblea annuale dell’associazione ed al rinnovo del Direttivo, domenica 27 novembre presso l’oratorio di Gavardo, un'occasione importante per condividere gli obiettivi e le finalità dell'associazione.

In foto la dott.ssa Antonella Mininni e il marito Enrico Caputo

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