Luci ed ombre sull’annata agraria
di red.

Coldiretti Brescia ha reso noto i dati della produzione agricola provinciale con Pil in crescita, ma anche con l’aumento dei costi.

http://lnk.so/KEJr

In occasione della tradizionale Giornata Provinciale del Ringraziamento, celebrata domenica 13 novembre a Torbole Casaglia, è stata presentata la relazione ed i numeri dell’annata agraria 2010/2011 appena chiusa. I dati elaborati da Coldiretti Brescia evidenziano un Prodotto Interno Lordo complessivo dell’agricoltura bresciana pari a 1.183.483.000 euro, dove la produzione di latte vale 494 milioni di euro, i suini 212 milioni, gli avicoli 168 milioni, i bovini da carne 150 milioni e le produzioni vegetali complessivamente 142 milioni.

Continua anche nella campagna 2010/2011 la ripresa dell’agricoltura bresciana in termini PIL – commenta il Presidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini – con un confortante aumento del 14,03% rispetto alla annata precedente: sicuramente determinante è risultata la ripresa dei prezzi di vari comparti zootecnici (che complessivamente rappresentano l’88% del totale) e, in primis, del comparto latte (che da solo vale il 42%) grazie al combinato della crescita della produzione provinciale e della ripresa del prezzo del latte alla stalla, trainato soprattutto dal mercato del grana.

Il dato positivo della generale ripresa dei prezzi al campo e alla stalla – continua il Presidente - è stato tuttavia controbilanciato dal costante aumento dei costi di produzione, che pesano non poco sul reddito finale e sulla liquidità delle aziende. Tra i fattori produttivi risulta sostenuto l’aumento del costo per i concimi (+8% con punte del 15%), dei prodotti energetici (+7,1%) ed in particolare per l’elettricità (+11,1%). Salgono anche i mangimi (+6,4%), mentre più modesti risultano gli incrementi annuali del costo del lavoro (+1,2%) e dei prezzi delle sementi (+1%). Tra gli aumenti dei costi va ricordato anche quello relativo al prezzo degli affitti, che in una provincia tradizionalmente maidicola come Brescia, hanno subito una vera e propria impennata a causa della concorrenza esercitata da coloro che cercano terreni per la coltivazione di mais da destinate agli impianti di produzione di biogas.

Molto interessante e significativo il dato occupazionale di imprese e addetti. Sono oltre 20.000 i lavoratori interessati: 9.952 coltivatori diretti, 369 IAP, 4.200 dipendenti a tempo indeterminato, 5.900 a tempo determinato, senza contare gli assunti tramite voucher (soprattutto per potatura e vendemmia). Altrettanto interessante il trend di complessiva crescita dei lavoratori direttamente impegnati in agricoltura: se da un lato si registra una costante diminuzione dei titolari d’impresa complessivamente iscritti all’INPS, dall’altro si riscontra un costante aumento di manodopera assunta (negli ultimi 5 anni +22% in giornate assicurate, +28% in imponibile dichiarato). Per il 2011 ad una diminuzione di imprenditori (- 63) ha fatto da contraltare l’aumento di lavoratori dipendenti.

In conclusione, anche i dati sull’annata 2011 dell’agricoltura bresciana si rispecchiano nelle considerazioni espresse dall’Analisi congiunturale sull’agricoltura lombarda, presentata recentemente da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia. Nell’analisi congiunturale si rilevano infatti che “L’agricoltura lombarda prosegue nel percorso di uscita dalla grave crisi che l’ha colpita nel corso del 2009, ma lo scenario continua ad essere caratterizzato da luci ed ombre che non permettono ancora di tracciare un bilancio soddisfacente. Da un lato il positivo andamento dei prezzi agricoli ha ridato fiato alle aziende, dall’altro lato il forte incremento dei costi di produzione ha eroso, ed in alcuni casi annullato, l’effetto positivo dell’andamento dei prezzi di vendita, non permettendo un soddisfacente recupero di redditività per le aziende”.

In foto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Brescia

111122ColdirettiEttore_Prandini.jpg