«La Provincia? Non possiamo farne a meno»
di red.

All'Assemblea generale delle Province lombarde, a rappresentare quella di Brescia c'era l'assessore alle Attivit produttive e sindaco di Agnosine Giorgio Bontempi.

 
“L’esistenza di un livello intermedio tra Regioni e Comuni è imprescindibile, soprattutto in una regione come la Lombardia, che conta ben 1.544 comuni, ha quasi 10 milioni di abitanti e supera in superficie e prodotto interno lordo diversi Stati dell’Unione Europea”.
Questo l’assunto di fondo del documento sottoscritto dalle dodici Province lombarde in occasione dell’Assemblea generale UPL (Unione Province Lombarde).
A riferirlo è l’Assessore provinciale alle Attività Produttive Giorgio Bontempi, che ha partecipato all’incontro in rappresentanza del Presidente Molgora.
 
“Non solo come Assessore provinciale - sostiene Bontempi -, ma anche e soprattutto come di Sindaco di Agnosine, tocco ogni giorno con mano l’utilità dell'ente Provincia. Per fare solo un esempio, non riesco ad immaginare come il nostro Comune avrebbe potuto riparare i danni dell’alluvione dello scorso inverno se avesse dovuto dipendere direttamente dalla Regione. L’intervento della Provincia, invece, è stato tempestivo e competente e ha permesso di mettere in sicurezza in breve tempo una strada letteralmente crollata a causa del maltempo.” 
 
Il documento sottoscritto dalle Province lombarde contiene delle considerazioni precise e verrà sottoposto all’attenzione non solo di Regione ma anche, tramite l’UPI (Unione Province d’Italia), di Governo e Parlamento.
Al centro, il presunto risparmio che si otterrebbe eliminando le Province: “Forse non tutti sanno che le Province lombarde sono enti virtuosi e costano solo 1 euro pro capite all’anno – sostiene Bontempi -, nonostante svolgano funzioni cruciali, come la manutenzione e la gestione, ordinaria e straordinaria, delle strade e delle scuole, la tutela ambientale, la formazione professionale e il reinserimento dei disoccupati.
Competenze che, se affidate direttamente alla Regione, per effetto del diverso inquadramento contrattuale dei dipendenti, produrrebbero, tra l’altro, un aumento di spesa stimato intorno al 20%.” 
 
Proprio per far luce sulle reali spese della “cosa pubblica”, la Province lombarde, movendosi trasversalmente, si sono fatte promotrici di un’“operazione verità” sui costi e i benefici delle Province:
“L’UPI, su nostra proposta – afferma Bontempi -, ha affidato all’Università “Bocconi” uno studio specifico finalizzato a evidenziare, con dati certi, vantaggi e svantaggi legati all’abolizione di questi enti. L’auspicio – conclude l’Assessore bresciano - è che, anche grazie al nostro contributo, si arrivi presto ad una riflessione organica sulle modifiche da apportare a tutti i livelli di governo, compresi gli oltre 7.000 Enti intermedi, che per i soli CdA costano oltre 2,5 miliardi di euro.”
 

 

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