Accuse pesanti
di val.

«Signor Prefetto intervenga lei» è il grido d'allarme della minoranza prevallese, che lamenta irregolarità in Consiglio.

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Regolamento più volte disatteso, anche nel prendere decisioni che riguardano patrimoni di famiglia, clima ostile e persino minacce ad un consigliere.
Di questo si lamenta la minoranza di “Progetto Prevalleâ€.
E lo fa scrivendo una lettera al Prefetto “perché venga ripristinata la legalità e la credibilità dell’organismo di indirizzo di governo del Comune, richiamando il sindaco Amilcare Ziglioli al rispetto delle regole e ad una condotta politica lealeâ€.
 
Episodi ben precisi, quelli contestati e resi noti dai consiglieri sottoscrittori della missiva, Paola Ballerini, Chiara Bardelloni, Paolo Catterina, Luca Massardi e Diego Segala.
Gli stessi che si sarebbero sentiti in obbligo di abbandonare per almeno due volte il Consiglio comunale in segno di protesta, prima di alzare il tiro alla ricerca di sostegno istituzionale a livelli più alti.
 
“La prima volta perché non era stato correttamente fatto il deposito degli atti utili alla discussione – fanno sapere i firmatari -. La seconda per palesi violazioni del regolamento, visto che non erano state inserite all’ordine del giorno del Consiglio interrogazioni e mozioni correttamente inviateâ€.
“Ogni volta - assicurano -, abbiamo informato per tempo il sindaco delle irregolarità, mettendolo in condizioni di rimediareâ€.
 
Un “savoir faire†che il sindaco non avrebbe mostrato di apprezzare, visto che “la reazione è stata di sordità e di assoluta non considerazione del valore del regolamentoâ€.
Ma ci sarebbe di più: “I fatti fanno seguito anche ad una vera e propria intimidazione che alcuni mesi fa è stata rivolta al capogruppo di minoranza – aggiungono -. Il sindaco lo ha minacciato di allontanarlo dalle sedute del Consiglio comunale, provvedimento che in nessun caso ha il potere di applicare ai consiglieri e che non trova giustificazione in nessun verbale o atto documentato. Minacce per le quali mai sono state esibite scuse, né si è accolto l’appello ad una condotta più seria e ad un confronto politico lealeâ€.
 
Scorrettezza di tipo diverso sarebbe quella di cui, a detta della minoranza, si sarebbe macchiato il vicesindaco Massimo Filisina, quando ha deciso di non assentarsi dal voto “approvando una variante al Pgt che ha inserito un nuovo lotto edificabile di cui beneficerà la sua famigliaâ€.
Che diranno ora in Prefettura?
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