Torna il tradizionale gioco della «bala»
Nel prossimo week end, Preseglie farà da sfondo al ritorno sulla scena di un tradizionale gioco non solo valsabbino: quello della «bala».

Nel prossimo week end, Preseglie farà da sfondo al ritorno sulla scena di un tradizionale gioco non solo valsabbino: quello della «bala».

L’appuntamento, allestito dalla Polisportiva, è per sabato e domenica in località Piazza: «Si giocherà per strada, come succedeva un tempo, sulla via Montini - spiegano gli organizzatori -: la strada che porta alla chiesa parrocchiale». Sulla scena un torneo di quello che oggi si chiama pallone elastico con squadre a 3 giocatori, che vedrà in azione formazioni della Vallesabbia (da Casto a Sabbio Chiese e Preseglie) e della Valletrompia (da Sarezzo a Ponte Zanano).

Nel primo pomeriggio di sabato si disputeranno le qualificazioni, che continueranno nella mattinata di domenica. Terminata la fase, nel pomeriggio domenicale si passerà alle finali.
Un tempo, lo ricordiamo, le piazze dei paesi e le strade che ci arrivavano erano al centro della vita del paese anche grazie ai tornei di bala: un vero sport nazionale che faceva più proseliti del calcio, e che si giocava con una palla di cuoio che, di grandezza doppia rispetto alle palline da tennis, non rimbalzava. Per battere si usava la «creola»: una specie di tamburello grazie al quale si otteneva un minimo di rimbalzo.

Le partite si potevano svolgere solo la domenica (negli altri giorni si lavorava, prevalentemente in campagna), e quasi sempre nelle piazze: il campo naturale era normalmente in terra battuta (oggi è in asfalto), delimitato dai muri delle case, dalla strada e dai muretti.

Oltre che una occasione prettamente sportiva, le partite di bala era una occasione per far festa in compagnia, per divertirsi e, soprattutto, per alzare un po’ il gomito e cantare. Non era raro spostarsi nei paesi vicini per partecipare alle feste e per giocare, e gli spostamenti avvenivano soprattutto in bicicletta.

Le mete preferite coincidevano naturalmente con le cittadine sede dei meeting più in voga nel Bbresciano: da Odolo a Salò, da Gussago a Lumezzane, da Bione a Sabbio Chiese, da Preseglie a Puegnago.

Ma non tutti erano soddisfatti dalla pratica di questa disciplina assolutamente popolare. E le più arrabbiate erano mogli e fidanzate dei giocatori perchè questi, quando tornavano a casa, erano raramente sobri: le partite finivano sempre con abbondanti bevute.

L’agonismo? Accesissimo: lo scontro (seppur in senso sportivo) era all’ultimo sangue. Oltre ai giocatori c’era l’arbitro, ma questo non sempre bastava a evitare il verificarsi di risse epiche.

Massimo Pasinetti
Da bresciaoggi
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