Odore di carne bruciata
di Ubaldo Vallini

Bagolino ricorda l'eccidio dei partigiani a Valle Dorizzo. Una ferita ancora aperta. I rancori generati in quella tragica notte ancora covano sotto la cenere.

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La ferita è ancora fresca e la riconciliazione solo all’inizio.
Tanto è vero che solo sessant’anni dopo, era il 2004, è stato possibile apporre al fienile teatro della tragedia una targa alla memoria e cominciare a celebrare una messa di suffragio per l’annuale ricorrenza nella chiesetta non molto distante.
Fino a quel momento Bagolino non aveva mai festeggiato neppure la Liberazione.
 
Giovedì 6 ottobre saranno trascorsi 65 anni da quella tragica notte nella quale a Valle Dorizzo i tedeschi delle SS e i fascisti delle brigate “antipartigiane” arsero vivi 10 ragazzi.
Una strage che verrà commemorata anche quest’anno, con il prevosto don Arturo Viani che celebrerà messa nella chiesetta di Valle Dorizzo alle 10 e 30.
 
Per l’occasione saranno presenti i parenti e gli amici dei partigiani (tra cui alcuni figli e nipoti Scalvini) e pure i parenti dei carbonai Garzoni e Baga che subirono la stessa sorte, bruciati vivi.
Ci saranno anche una signora che da bambina vide i condannati in fila davanti alla casa e una staffeta partigiana che a quel tempo teneva i contatti con la Valcamonica attraverso Bazzena e il Crocedomini.
 
Quella notte, che solo in apparenza è tanto lontana, i dieci giovani vennero interrogati con metodi spicci, legati uno accanto all’altro nel fienile al quale diedero fuoco, costringendo allo spettacolo anche una delle madri, legata mani e piedi.
Fiamme che poi hanno bruciato per decenni, avviluppando in una spirale di odio e di recriminazioni tutta Bagolino.
 
Da una parte chi voleva mettere a tacere il rimorso per aver considerato quei giovani dei briganti, e per questo addirittura li aveva venduti.
Dall’altra chi si era improvvisamente trovato di fronte all’orrendo dramma che ogni guerra si porta dietro, con l’aggravante di dover piangere dei figli.
Otto erano bagossi, due di Lavenone: Dante, Erminio, Placido, Giuseppe, Guido, Vincenzo, Giacinto, Walter, Giacomo e Paolo, i loro nomi.
 
.in foto un momento della cerimonia del 2004 a Valle Dorizzo.
 
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