La fusione può essere la carta vincente
Nata nel luglio 2002 dalla fusione di Eurobrass e Pasotti (con il trasferimento in Valsabbia di tutta la produzione), la Entra di Odolo è oggi una delle aziende più importanti del settore maniglie nella zona della Valsabbia.

Nata nel luglio 2002 dalla fusione di Eurobrass e Pasotti (con il trasferimento in Valsabbia di tutta la produzione), la Entra di Odolo è oggi una delle aziende più importanti del settore maniglie nella zona della Valsabbia. Eurobrass è nata nel 1985, sviluppando l’attività di un precedente sito produttivo attivo fin dal 1950.

La fusione tra Eurobrass e Pasotti è avvenuta senza particolari traumi a livello occupazionale. Le due aziende, infatti, avevano rispettivamente 40 e 20 dipendenti, mentre oggi in Entra lavorano 53 persone.

L’azienda di Odolo ha risentito in questi anni della crisi che ha investito tutto il settore ma, sottolinea il presidente Danilo Zacchi (uno dei cinque soci), «siamo riusciti a mantenere una discreta redditività di bilancio, anche se non ci sono per ora le possibilità di investire come sarebbe necessario».

L’aggregazione, spiega Zacchi, è una delle strade che si possono percorrere per superare le attuali difficoltà. Sono così stati raggiunti obiettivi importanti, con un fatturato 2006 pari a 13 milioni di euro (in crescita del 10% rispetto all’anno precedente) e un sostanziale recupero di quote di mercato.

Anche se non sono stati possibili investimenti a livello di macchinari e automazione, non mancano le risorse per la ricerca, considerata da Zacchi fondamentale per introdursi nei nuovi mercati e per conservare quelli tradizionali.

Tecnologia nuova, design, organizzazione del lavoro, innovazione nei materiali: per raggiungere questi obiettivi i titolari di Entra hanno fondato Protim, azienda con stabilimento a Bedizzole impegnata nella ricerca e industrializzazione dei sistemi di trattamento superficiale.

Entra è stata la prima azienda del settore a essere certificata, «proprio perché i clienti di oggi chiedono questo tipo di garanzia». L’azienda esporta il 65% della propria produzione, principalmente verso Inghilterra, Francia, Olanda, Spagna e Germania.

L’aggregazione, nel caso di Entra, è stata davvero una carta vincente. Un esempio che potrebbe essere seguito con profitto anche da altre realtà della valle bresciana.

(g. l.)
Da Giornale di Brescia
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