Una ciclabile per due valli
Questa domenica l'inaugurazione della pista ciclopedonale che unisce la Val Sabbia con la Val Trompia.

Quella di domani sarà una giornata di festa per i cicloturisti e per due valli confinanti: tra Casto e Lodrino verranno inaugurati i 26 chilometri della nuova pista ciclopedonale. La cerimonia relativa è organizzata dal Consorzio forestale Nasego, e si aprirà alle 10 al santuario di San Carlo, in località Cucca e sul percorso della ciclabile Comero-Lodrino, alla presenza tra gli altri degli alpinisti bresciani Franco Solina e Silvio Mondinelli.
La festa inaugurale del tracciato tra due comuni si terrà poi nel rifugio Nasego, a quota 1.270 metri. Qui alle 15, sempre alla presenza dei due alpinisti, ci sarà la presentazione del volume «Nasego…natura, cultura e sport in un territorio da scoprire» realizzato da Mauro Abati. E in serata l'evento proseguirà con la musica della «Selvaggi band».
L'intero progetto della ciclabile, costato 365 mila euro, è stato finanziato dalla Regione al 60% attraverso il Consorzio forestale Nasego, e ha portato alla realizzazione, dicevamo, di circa 26 chilometri di tracciato grazie anche alla partecipazione di sponsor come gli alpini (con 5.000 euro a testa dai gruppi di Casto e Lodrino), il tiro al piattello di Valle Duppo (6.000) e la ditta Raffmetal (con 20 mila).
«Partendo dal municipio - spiega Francesco Franzoni, portavoce del Consorzio Nasego - per Casto si sono sistemate le strade del Cerreto, la vicinale delle Fucine, i “Basec” fino alla Corna Zana, la Valle Duppo, Santa Caterina, i Piani di Alone, i Sapèi-Rifugio Paradiso, San Carlo e la Fontana Quadra, realizzando anelli all'interno di uno stesso percorso largo 2 metri e quasi tutto in terra battuta, con poco asfalto o cemento».
Il tutto collegato al «Parco delle Fucine» che già tanto offriva a chi ama l'escursionismo (sia facile che impegnativo, con ferrate e ponti tibetani), e che ora offre anche una opportunità agli amanti del pedale. «Tutta l'operazione vuole valorizzare la natura e il territorio per come erano in passato. Valorizzando anche le vecchie fucine, le calchere, il mulino e la tradizione del poiat».
Massimo Pasinetti da Bresciaoggi

110723CastoCiclabile.jpg