Avvelenano fiori e piante del verde pubblico
C’è ormai una sfida aperta a Gavardo tra le istituzioni e i vandali avvelenatori del verde pubblico, che hanno ucciso migliaia di fiori e piante dalle aiuole comunali.

C’è ormai una sfida aperta a Gavardo tra le istituzioni e i vandali avvelenatori del verde pubblico, che hanno ucciso migliaia di fiori e piante dalle aiuole comunali.
Dopo gli episodi registrati nel 2006, ben tre in totale, le mano ignota che ha preso di mira le piante gavardesi può aggiungere altri due trofei alla sua becera collezione. Nei giorni scorsi infatti, un versamento doloso di diserbante ha ucciso parte degli arbusti sistemati in piazza San Lorenzo a Sopraponte e, nuovamente, le rose della rotonda all’incrocio fra via Franchi e via Ferrovia.

Proprio da qui era iniziata questa specie di guerra, che vede sempre l’amministrazione giocare in difesa. D’altra parte è difficile tenere sotto controllo tutti i potenziali obiettivi.

I fiori della rotatoria vicina allo svincolo della tangenziale erano stati scelti come prime vittime, subito dopo l’inverno a cavallo fra 2005 e 2006. Inizialmente si era pensato che la moria fosse dovuta ad un’eccessiva salinità del terreno, perché durante la stagione fredda le gelate erano state abbondanti e più volte le strade erano state cosparse di sale. Ma le analisi di laboratorio avevano confermato il dolo. Poi, in primavera, era toccato a mille carpini lungo la pista ciclabile che affianca il canale «Naviglio grande»: un lavoro da professionisti, data la consistenza del danno e la «precisione».

Anche in questo caso i riscontri chimici avevano certificato la presenza di agenti nocivi, così come dopo lo sterminio di 2.500 campanule, 45 ortensie e un centinaio di rose fuori dal cimitero, avvenuto in novembre.

La notizia si era diffusa in tutto il paese, accompagnata dalla denuncia fatta dagli amministratori ai carabinieri. Ma questa sorta di serial killer di serie B (sia per i rischi corsi che per le vittime prescelte) pare essere molto spavaldo, e ha deciso di continuare.

Dall’inizio di maggio ha agito altre due volte, addirittura alzando il tiro, dato che ha sconfinato anche in una frazione (cosa mai fatta in precedenza) e ha colpito dove era già passato. Non si riesce quasi più a capire se sia la voglia di adrenalina, o un preciso calcolo a muovere la sua mano. Ammesso che la mano sia una sola, perché gli stupidi potrebbero anche essere molti.

A dimostrarlo c’è un altro fatto ancor più recente: dai giardini di parco «Amarcord» sono sparite la metà delle oltre 600 pianticelle sistemate lo scorso anno. Non c’è ovviamente modo di sapere se il furto sia opera delle solite mani stupide, o se invece sia soltanto il prodotto dell’esempio fornito dal serial killer a qualche altro «coraggioso giustiziere».

«Quel che è certo è che stiamo spendendo un sacco di soldi per continuare a mettere toppe sui buchi creati dai vandali - spiega l’assessore all’Ambiente Aldo Micheli, che già in precedenza aveva paragonato i gesti vandalici a quelli intimidatori di stampo mafioso-. Ovviamente c’è molta rabbia per tutti questi episodi, perché il denaro che siamo costretti a spendere è quello dei cittadini, oltretutto con la classica beffa insieme al danno, perché ciò che investiamo lì dobbiamo sottrarlo ad altre spese, e si tratta sempre di alcune migliaia di euro. In ogni caso, la denuncia ai carabinieri è partita anche stavolta».

Ragionando per iperboli, forse la soluzione sarebbe sistemare delle telecamere sopra ogni aiola o spazio verde. Ma quanto costerebbe? Peccato che tra mille richieste di controllo e tutela della legalità giunte ultimamente, nessuno abbia mai pensato al verde pubblico.

Luca Cortini
Da Bresciaoggi
0531Aiuola.jpg