Illuminazione pubblica, risparmi con la gestione in proprio
di c.f.

Il Comune di Preseglie è rientrato in possesso dell'impianto d'illuminazione con costi dimezzati per manutenzioni, costruzioni e ammodernamento degli stessi.

 

Da circa un mese l’amministrazione comunale gestisce direttamente tutti gli impianti di illuminazione pubblica presenti sul proprio territorio. «Il risultato – spiega il sindaco Stefano Gaburri – è frutto di un percorso intrapreso circa 10 mesi fa, nonostante pareri diversi che nella nostra zona venivano presentati, sostenuti e caldeggiati. Due i fattori determinanti per la nostra scelta – precisa il sindaco –: il risparmio economico sulle manutenzioni, costruzioni e ammodernamento degli impianti che gli altri comuni divenuti proprietari degli impianti, conti alla mano, potevano esibire (risparmi che vanno dal 50 al 60%, ndr); secondo, ma di pari importanza, la legittimità degli atti contrattuali».

Infatti, all’atto di rinnovo del contratto con Enel Sole, si è opposto il rifiuto dell’amministrazione presegliese in base al D.lgs n. 133 (agosto 2008) che abroga la facoltà di sottoscrivere contratti/convenzioni di manutenzione e gestione in forma diretta; tali contratti sono nulli secondo la legge 241/90; inoltre, le direttive europee dispongono oramai da diversi anni che le reti e servizi di pubblica utilità debbano essere delle pubbliche amministrazioni e che tali convenzioni debbano essere assegnante mediante gara, come tra l’altro prescrive anche il T.U. sugli appalti. Le amministrazioni che hanno sottoscritto tali convenzioni si sono viste poi chiedere giustificazioni di tali atti da parte della Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici.

Per seguire il complesso iter burocratico, l’amministrazione comunale si è avvalsa della consulenza del dott. Emilio Foini, direttore tecnico della I.E.S, che ha assistito anche altri Comuni sullo stesso argomento. «Ora – osserva Foini – il Comune è proprietario degli impianti, anche se non si è trovato l’accordo economico di riscatto in quanto, sovvertendo la storia, la perizia della società privata ha fatto risultare che è stata lei a versare il famoso 80% di contributi e il Comune il 20% e, cosa importante, non ha preso atto che diverse parti di impianto sono fuori norma. Per questo si ricorrerà a un arbitrato, con un esborso minimo per le casse comunali, visto l’accordo con l’organizzazione dei periti arbitrali. Le conseguenze della scelta fatta – fa notare l’esperto – è che oggi l’amministrazione comunale è in regola con le leggi, sta risparmiando il 50% sui costi delle manutenzioni ed è libera di procedere con interventi di riqualificazione degli impianti a prezzi più contenuti, operando per un risparmio sulla bolletta elettrica di oltre il 30%». Inoltre, si è aperto un rapporto con la società Asm Elettricità (gruppo a2a) maggiormente collaborativo per la sistemazione e gestione dell’assetto delle reti elettriche comunali.

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