Sul web l’informazione più credibile
di red.

È quanto emerge dal Nono Rapporto sulla comunicazione Censis-Ucsi che nel 2011 registra il superamento la soglia del 50% della popolazione italiana che naviga su internet.

Gli internauti in Italia nel 2011 superano la soglia del 50% della popolazione italiana, attestandosi per l'esattezza al 53,1% (+6,1% rispetto al 2009). Il dato - fornito dal rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione - indica in particolare che l'87,4% sono giovani (14-29 anni) e il 15,1% anziani (65-80 anni); il 72,2% soggetti più istruiti e il 37,7% meno scolarizzati.

Internet è anche il mezzo di informazione più credibile per gli italiani: in un range che va da 1 a 10, televisione e carta stampata non raggiungano il punteggio della sufficienza in termini di reputazione, secondo l'opinione degli italiani: 5,74 è il voto medio registrato dalla credibilità delle informazioni tratte dalla televisione (solo i giovani di 14-29 anni assegnano un punteggio sopra la sufficienza, pari a 6,12) e 5,95 è il voto dato ai giornali (sono ancora i giovani a salvarli, con un punteggio di 6,65). Maggiormente credibili sono ritenute le informazioni date alla radio (6,28) e soprattutto quelle pubblicate su Internet (6,55).

Ancora una volta sono i giovani i più fiduciosi, che assegnano un 6,80 alla radio e un 6,78 al web, percepito come un mezzo più libero e "disinteressato".

I quotidiani a pagamento (47,8% di utenza) perdono il 7% di lettori tra il 2009 e il 2011 (complessivamente -19,2% rispetto al 2007). La free press cresce di poco (+1,8%, salendo al 37,5%). I periodici resistono, specie i settimanali (28,5% di utenza), grazie agli sforzi di innovazione e di marketing, a cominciare dagli allegati venduti unitamente ai rotocalchi. Si tratta di media soprattutto per donne: più di una su tre legge i settimanali (il 36,4% del totale), mentre solo un uomo su cinque fa altrettanto (il 20,4%).

Tengono anche i libri, con il 56,2% di utenza (ma il dato si spacca tra il 69,5% dei più istruiti che ha letto almeno un libro nel corso dell'ultimo anno, contro il 45,4% delle persone meno scolarizzate), mentre gli e-book non decollano (1,7% di utenza).

Stabile anche la lettura delle testate giornalistiche on line (+0,5%, con un'utenza del 18,2%), che però non si possono più considerare le versioni esclusive del giornalismo sul web, perché i diversi portali di informazione on line contano oggi un'utenza pari al 36,6% degli italiani.

Fonte agenzia Asca

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