Io credo nella giustizia...
di Ali Stati

A Desenzano un ristoratore ha impugnato la pistola ed ha ucciso un dipendente che reclamava i suoi diritti. Un ragazzo marocchino, come Ali.

 
Non so se farà notizia o meno.
A Desenzano, un giovane Marocchino, al posto della busta paga ha ricevuto cinque pallottole dritte nel petto.
Morto sul colpo davanti agli occhi di una donna raggiunta a sua volta da un colpo, ma per fortuna solo di striscio.
Morto come un qualsiasi animale randagio e fastidioso.
Per il delitto sono stati arrestati il datore di lavoro del povero Imad, e l'assassino nonché padre del gestore del ristorante dove lavorava il ragazzo, appena maggiorenne, come cameriere.
 
È agghiacciante pensare che per il solo motivo di chiedere la propria paga si muore così, come niente fosse.
Ed è altrettanto angosciante essere costretti ad uccidere perché incapaci di adempiere i propri impegni.
È morto un immigrato, denominazione di origine controllata, “Marocchino” quindi, niente che possa attirare l'interesse mediatico, eco limitato e nessun approfondimento o studio del fenomeno dell'immigrazione sotto tiro, da parte dei politici, con propaganda e leggi disumane e di fatto, da parte di chi disprezza la vita umana.
 
Questa disgrazia che ha stravolto due famiglie è sicuramente frutto di un clima socio-economico disastroso e carico di tensioni.
La precarietà che ha schiacciato i lavoratori non ha risparmiato gli artigiani di piccola e media impresa.
Le continue notizie di cronaca che vedono coinvolti lavoratori e datori di lavoro stanno invadendo le pagine dei giornali e non solo.
 
La sapienza dei secoli in Africa sintetizza il rapporto tra governo e popolo in un simpatico proverbio che dice: “gli elefanti, facciano guerra o amore, è sempre erba quella che schiacciano”.
Sono trascorsi secoli e secoli ma l'elefante è sempre elefante, esercita sempre in modo spontaneo i suoi poteri e voleri, senza rendere mai conto.
Imad aveva 19 anni, lo ha ucciso Gioacchino, che si è trasformano in un assassino all'età di quarantacinque anni.
Io credo nella giustizia, ma non credo che gli elefanti volano.
 
Ali Stati.
 
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