Un lago di perplessità
di Ubaldo Vallini

All’indomani della firma comunque storica che ha sancito l’inedita alleanza fra rivieraschi e agricoltori, anche in un documento scritto, sull’Eridio c’ chi si dichiara soddisfatto e chi no.

All’indomani della firma comunque storica che ha sancito l’inedita alleanza fra rivieraschi e agricoltori, anche in un documento scritto, sull’Eridio c’è chi si dichiara soddisfatto e chi no.
L’Enel già di buon mattino ha iniziato a rimuovere “tura”, decisa a riprendere al più presto la produzione di energia elettrica della centrale di Carpeneda, sotto l’occhio vigile di pochi abitanti del lago e di molti fra carabinieri e questurini che temevano chissà quale rivoluzione.

“L’accordo siglato in prefettura non pone certo fine ai problemi – ha affermato il sindaco Augusta Salvaterra -, è però da considerare positivamente: bisogna adesso fare in modo che le novità introdotte dall’esito delle trattative possano costituire la base per la sperimentazione di nuove regole di gestione da rendere definitive. I cittadini questo l’hanno capito, che qualcuno non fosse d’accordo era inevitabile”.

I mugugni maggiori arrivano da alcuni settori all’interno del Coordinamento delle Pro loco che già comincia a perder pezzi. Nei mesi scorsi, coordinati da Gianluca Bordiga, i ribelli rivieraschi hanno fatto da motore propositore di soluzioni e da intransigenti tutori degli interessi rivieraschi.
Ora rischiano fratture dolorose. Hanno deciso di mantenere il presidio fissato sul suolo pubblico vicino al canale dell’Enel fino a domenica 27 quando, ore 19, è prevista un’assemblea pubblica che avrà il compito di analizzare gli ultimi avvenimenti e pianificare nuove strategie, alla quale parteciperanno anche l’onorevole Camillo Piazza e l’avvocato Mellaia.

Intanto però ha già rassegnato le sue dimissioni irrevocabili dal Coordinamento il presidente delle Pro loco del Chiese Aldo Armani. Non ha voluto commentare la decisione, limitandosi ad affermare “ci ho lavorato sopra due anni inutilmente”.
Le perplessità di molti in merito al documento firmato dai sindaci, denunciandone la genericità e l’ampio margine di manovra dell’Enel con i “compatibilmente con” e le “discrezionalità”, le ha però elencate un altro delegato, assai più loquace, Giuliano Beltrami:
“Quando il potere ha fretta vuol dire che ti vuol fregare ed è andata proprio così – ci ha detto -. nel documento non si parla più di stramazzo e meglio sarebbe stato obbligare l’Enel a rilasciare una fideiussione di un milione di euro per l’edificazione di quella soglia. Bastava quello. I sindaci invece non hanno retto alle pressioni e hanno ceduto. Quando la tura non ci sarà più si accorgeranno dell’errore e sarà troppo tardi”.

Fra i soddisfatti ci sono gli amministratori provinciali, soprattutto il presidente Alberto Cavalli e l’assessore alla Protezione civile Corrado Scolari, consapevoli di aver creato le premesse dell’accordo di mercoledì redigendo in tempi brevissimi il Piano di emergenza dell’Eridio che ha permesso di alzarne i livelli: “Sarebbe stato impensabile ottenere quota 367,20 come livello minimo del lago, quando era 367,0 la soglia massima concessa dal Rid – hanno affermato -. Un risultato che premia chi non si spaventa davanti alle difficoltà, ed è con questo stile di lavoro che proseguiremo perchè il problema dei livelli dell’Eridio sia definitivamente risolto”.
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