La metafora espressiva di Floriana Melzani
Alla galleria comunale di Lavenone s’inaugura sabato una mostra dedicata alle opere dell’artista di Ponte Caffaro.

Altro interessante appuntamento culturale alla Galleria Comunale di Lavenone, incantevole cittadina bresciana vicina al lago d’Idro. Dopo le mostre di Ivo Compagnoni e Amato Freddi, Aldo Perini, Guglielmo Tonni e Sans, è la volta di Floriana Melzani. L’esposizione si apre il 4 giugno alle ore 17.
Nata Ponte Caffaro, dove vive e lavora, ha frequentato corsi di pittura, ceramica e disegno artistico della figura, ha conseguito importanti riconoscimenti artistici. È presente in diversi dizionari d’arte e ha partecipato alle collettive ordinate e a diverse rassegne, nel 2009 a “Opera Cardinal Ferrari” a Milano, e alla XX settimana d’Arte di Toscolano Maderno.

Bruno Tosi fa opportunamente osservare che «attraverso le sue opere l’artista ci fa capire la sua continua dimensione di un qualcosa di imponderabile, come la sorgente di un acqua limpida, che gorgoglia, partendo dalla fonte, e che ha bisogno di un letto per scorrere liberamente, ed assumere forme, finora inespresse, tale ricerca va collegata a quella della sospensione degli oggetti, tipici della metafisica, di cui l’artista è un’ottima interprete per la sua capacità di analisi precisa e motivata. Ed, i risultati, di tutto ciò, sono senz’altro ottimi sotto tutti i punti di vista, soprattutto per un coinvolgimento dei toni e della scenografia carica di accostamenti di colore, in cui la mano dell’artista si precisa, come quella di una felice interpretazione del proprio pensiero, fermentante ed estroso, in stretta relazione con gli stimoli emotivi che man mano affiorano attraverso lo stato d’animo del vivere attraverso l’arte». Floriana dipinge con il cuore e con la mente, muovendosi agilmente fra una soffusa pittura della realtà e un delicato simbolismo che talvolta sfocia in un mimetismo schiettamente surreale, non solo nei significati, ma anche nei significanti. È il caso, ad esempio, dell’opera che raffigura la piccola ma incantevole Isola di San Paolo sembra racchiusa in una bolla di cristallo trasparente e pare leggermente appoggiata sulle soffici acque del Lago d’Iseo. Il significato è chiarissimo: preservare questo tesoro della natura è un compito che spetta a tutti, in quanto questa terra appartiene all’umanità intera. Dei temi affrontati da Melzani, quello dei fondali risulta davvero centrale. Infatti, la pittrice bresciana riesce a eseguire credibili e affascinanti profondità, abitate da tante varietà di pesci e da alghe di ogni specie. Ma a “guastare” questo scenario idilliaco sono oggetti gettati dall’incuria dell’uomo. In questo modo, l’artista vuole richiamare tutti al doveroso rispetto della natura e dell’ambiente.

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 19 giugno con i seguenti orari: venerdì 20-22, sabato e festivi 10-12 e 16-19.

Simone Fappanni

In foto un quadro di Floriana Melzani

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