Bisogna essere in due per ballare il tango
di Ali Stati.

Sabato scorso, nel Centro Sociale parrocchiale di Vobarno, la tradizione marocchina del tè ha incontrato i dolci e le storie di tutto il mondo.

Ad aprire le attività del pomeriggio, all'insegna dell' intercultura, è stato un breve discorso del Sindaco di Vobarno Carlo Panzera che per l'occasione si è complimentato coi rappresentanti del Centro Sociale Parrocchiale, la Scuola delle Donne, il Centro Istruzione Adulti e l'Associazione Agape di Vobarno per la disponibilità dimostrata per promuovere l'educazione alla pace ed al rispetto reciproco.
 
Cristina Bizioli, promotrice dell'evento nonché insegnante presso il centro Istruzione Adulti, è stata la prima ad arrivare per preparare la sala e dare gli ultimi ritocchi ad un tavolone colmo di gustosissimi dolci preparati sapientemente da mamme immigrate e valsabbine.
Ci sono voluti pochi minuti ed ecco una sala piena di persone con la mano tesa ad una costruttiva convivenza tra diverse culture ed etnie.
 
La presenza del sindaco e di un numero importante di autoctoni, sta a dimostrare il grande cammino intrapreso dall'amministrazione comunale di Vobarno verso una società interculturale dove le differenze non sono sentite come sottrazione di diritti e di spazi, ma piuttosto valorizzate come plusvalore per tutti.
 
Non poteva mancare l'oramai familiare ed apprezzatissimo Té Marocchino alla menta, preparato con maestria dal sig. Fellous Houssine, membro dell'associazione Assafa di Brescia e raccontato in tutti i suoi dettagli dal presidente di A.S.A.S di Villanuova s/Clisi che, da buon Marocchino anche se valsabbino da più di vent'anni, non ha mai potuto abbandonare questo dolce rito secolare.
Un leggero mormorio si è divampato subito dopo la degustazione del té e le dovute spiegazioni e risposte ad alcune domande dei presenti, per dare inizio ad uno scambio spontaneo di storie e di esperienze, legate ad una cultura piuttosto che ad un’altra, coinvolgendo tutti i presenti che provenivano da sei o sette nazioni in giro per il mondo.
 
La presenza di un gran numero di bambini ha reso più credibile sognare un futuro migliore.
E anche questa volta, ho avuto la netta sensazione che è possibile costruirlo a pari passo, Italiani e Stranieri.
D'altronde, il futuro è come un tango, non riesce se non in due.
 
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