Anonimato o commenti firmati?
di Aldo Vaglia

Il «Punto di vista» del nostro Vaglia, oggi, č di quelli che appassionano il web da quando ci si fa informazione. Cioč da sempre.

Dovrebbe valere il principio di reciprocitĂ 
Qualche tempo fa su Valle Sabbia News si era aperto un dibattito sulla liceità dell’anonimato nei commenti.
Il direttore in alcuni suoi interventi si è sempre mostrato favorevole alla massima libertà e alla strenua difesa della privacy.
 
L’anonimato rende più liberi e alcuni interessanti commenti non verrebbero inviati da chi pur avendo idee non desidera comparire.
Non è reticenza a volte è solo timidezza. Il numero di commenti se non ci fosse anonimato diminuirebbe drasticamente.
Io non sono convinto, nemmeno, che migliorerebbe la qualità. Il contatto che si crea dopo parecchi interventi sul blog, seppur anonimi,  diventa a un certo punto amicale e poco importa il “nickname” dietro cui si cela la propria identità.
 
Di parere contrario il dibattito che si sviluppa sulla rete.
In America hanno coniato una nuova definizione: il rispetto ossessivo della privacy porta “alla teoria del grande imbecille” secondo la quale “se garantisci a qualcuno l’anonimato e gli dai un pubblico, lo trasformi in un perfetto imbecille”.
Il grande successo di “face book” porta anche alla conclusione che le persone hanno una grande esigenza di trovare una comunità in cui riconoscersi dialogare e condividere idee e amicizie, senza bisogno di anonimato.
 
I dubbi che avevo quando dibattemmo lo stesso argomento qualche mese fa, non si sono del tutto chiariti nemmeno col passare del tempo.
La massima libertà, deve essere il fondamento dell’informazione.
A volte i commenti travalicano il normale buon senso e diventano pettegolezzi e dicerie che raccolgono il piĂą squallido dei luoghi comuni.
Chi scrive l’articolo è in genere ben conosciuto, mentre chi commenta, a volte in termini offensivi, si nasconde; non c’è reciprocità.
 
A mio parere l’anonimato può ben coesistere con la conoscenza piena da parte del giornale dell’autore dei commenti, in fondo anche le lettere al direttore di una volta potevano essere pubblicate omettendo la firma, non per questo erano anonime.
 
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