Parco delle Fucine, arte e archeologia industriale
di Giancarlo Marchesi

Dopo una campagna di archeologia industriale realizzata nell’estate 2010, il Comune di Casto ha ricevuto in dono nove sculture in ferro di grandi dimensioni da collocare nel Parco delle Fucine.

Un felice connubio tra arte e archeologia industriale. Nell’ambito del progetto di valorizzazione della via del ferro, l’Amministrazione comunale di Casto punta su una offerta turistica, ricreativa e culturale legata al Parco delle Fucine.
Si tratta di una vasta area facilmente accessibile, sia a piedi sia in auto, che consente tanto il parcheggio quanto la sosta per pic-nic. Non solo, ma può contare su una rete di sentieri che permette di osservare, in completa sicurezza, i preziosi resti degli antichi impianti dediti alla lavorazione del ferro (attività che per secoli ha caratterizzato l’economia di questa zona), il cui stato di conservazione consente, anche al visitatore meno attento, di comprendere le varie fasi del ciclo di produzione.

Nell’estate del 2010, un gruppo di archeologi dell’Associazione Asar, guidati da Brogiolo, docente di Archeologia medievale presso l’Università di Padova, ha svolto importanti indagini presso il Parco delle Fucine. L’équipe, guidata sul campo dall’archeologo Luca Mura, ha effettuato una ricognizione sistematica dei manufatti superstiti (quattro fucine, una calchera, due trombe idroeoliche) e delle opere idrauliche connesse a questi antichi opifici (sbarramenti, seriole, chiuse) e successivamente ha lavorato per ottenere preziosi rilievi georeferenziati.

La campagna archeologica svolta dall’Asar e il progetto di valorizzazione intrapreso dall’amministrazione comunale hanno riscosso notevole interesse, tanto da spingere il vobarnese Rinaldo Almici a donare alla comunità di Casto alcune opere il ferro realizzate dall’artista Luigi Gallerani, originario di Rovigo.

Rinaldo Almici, saputo tramite Marco Maffullo - che lavora in un’azienda del Savallese - del progetto rivalutazione del Parto delle Fucine ha fatto omaggiato all’ente locale di 5 opere dell’artista rodigino, sculture in ferro del peso che spazia dai 20 ai 60 chilogrammi.
A questa prima donazione, su invito della famiglia dell’artista, Almici ha fatto seguire un ulteriore dono di 4 opere. Nell’intenzione di Franco Franzoni, Assessore ai lavori pubblici di Casto, che segue lo sviluppo del progetto, le sculture ricevute in dono saranno quanto prima collocate all’interno del Parco delle Fucine «per simboleggiare – evidenzia Franzoni – lo stretto legame che unisce arte e artigianato del ferro».

In attesa della collocazione definitiva, tuttavia, dal 28 maggio queste interessanti opere artistiche potranno essere ammirate nell’ambito di una esposizione temporanea che sarà allestita in locali posti vicinanze della piazza principale del paese.

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