Irreperibili i due in Valsabbia
di red.

Quasi non hanno fatto in tempo ad arrivare che già se ne sono andati, i due profughi ospitati dalla Caritas di Nozza. I consigli del sindaco al Vescovo.

Sabato 16 aprile è giunta una comunicazione da parte della Prefettura al sindaco di Vestone Giovanni Zambelli, esponente della Lega Nord, per l'arrivo alla Caritas di Vestone, accompagnati dalla Protezione Civile, di 2 tunisini in fuga dal loro Paese, unici profughi accolti in Valsabbia.
«Non ero per niente d'accordo sull'imposizione, che arrivi dalla Prefettura o dal Vescovo, visto che qui a Vestone abbiamo già oltre 700 stranieri su 4.500 abitanti - ricorda il sindaco - con punte, alla scuola dell'infanzia, del 35% e 22 nati stranieri sui 55 totali nel 2010, pari al 40%».
 
Una situazione difficile.
«Non è facile fare integrazione - dice Zambelli - quando in molte case abitate oggi da stranieri non si parla italiano, ed anche solo far fare i compiti ai figli diventa difficile».
 
Ma se sabato 16 i 2 immigrati previsti in arrivo alla Caritas di Nozza e provvisti di permesso temporaneo fino a ottobre erano arrivati a destinazione, già domenica 17 il sindaco ha ricevuto una seconda telefonata dai responsabili Caritas: «I 2 tunisini accolti si sono resi irreperibili. Se ne sono andati ieri, il giorno stesso dell'arrivo».
Il sindaco non ha fatto neanche in tempo ad intravedere i loro volti.
 
«Ecco cosa si ottiene ad accoglierli. A mio parere, a questo problema c'è una sola soluzione: accoglierli… nel loro Paese. Io credo servirebbe anche per loro un Piano Marshall come quello che l'America attuò per l'Italia appena conclusa la Seconda Guerra Mondiale. L'obiettivo, piuttosto che accogliere chiunque sul nostro territorio, dovrebbe essere quello di sviluppare il loro territorio, di dare speranze per rimanere: loro sarebbero contenti di restarsene a casa, e noi altrettanto di non doverli accogliere, visto che abbiamo già tanti altri problemi da affrontare».
 
E sull'imposizione di accogliere i 2 stranieri?
«Io credo - conclude il primo cittadino di Vestone - che il vescovo di Brescia Luciano Monari farebbe bene a preoccuparsi prima dei suoi tanti cristiani bisognosi, e semmai solo dopo usare le sue energie per preoccuparsi dei bisogni dei musulmani».
 
Massimo Pasinetti da Bresciaoggi
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