Rapina in banca a Casto
di Ubaldo Vallini

Uno č entrato brandendo una pistola, probabilmente giocattolo. L'altro ha fatto da palo. In volo un migliaio di euro.

La pistola forse era un giocattolo, visto che è riuscita a passare senza che i sensori bloccassero la “bussola”.
I tre impiegati però hanno fatto tutto come se l’arma fosse vera, consegnando nelle mani del rapinatore il denaro presente sui banconi e preoccupandosi di lasciarlo poi fuggire senza intralci.
Così prevedono le consegne che la banca stessa dà ai suoi dipendenti: un comportamento da adottare con particolare zelo quando all’interno della filiale ci sono dei clienti.
 
Così è successo anche ieri mattina a Casto ai danni della succursale della Banca Valsabbina.
Erano all’incirca le 10 e 30 quando il rapinatore si è presentato allo sportello: travisato il viso con un passamontagna, non la voce che indicava senza tema di smentita la sua italianità.
In pochi secondi l’uomo ha arraffato quel che poteva e se l’è svignata.
 
Fuori ad attenderlo c’era un complice, che s’è guardato bene dal farsi scorgere in viso e che quando è stato raggiunto dal compare l’ha caricato sulla Panda ed è partito sgommando.
Per dove l’hanno intuito subito i carabinieri di Vestone giunti sul posto in un lampo e che hanno intercettato l’auto sui tornanti della stradina secondaria che sale verso Bione.
Ma ormai ferma e senza nessuno in giro da ammanettare, purtroppo.
 
Stesso risultato per i posti di blocco attivati dai colleghi salodiani al comando del capitano Lubello.
Un migliaio di euro il bottino, nessun danno alle persone se non un grande spavento per l’unica cliente, una donna del posto presente di qua del bancone al momento della rapina.
I Carabinieri non hanno tralasciato nessun indizio e prelevando sul posto le impronte digitali, facendosi consegnare le immagini registrate dal sistema di videorveglianza e facendosi raccontare dai testimoni tutto quanto, nei minimi particolari.
Non disperano di riuscire a prenderli.
 
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