Canadair al lavoro
di val.

Per evitare che l'incendio attivo a Bagolino da venerdě potesse propagarsi, ieri sono intervenuti una aereo e due elicotteri.

L’incendio a Bagolino pareva spento già nel tardo pomeriggio di venerdì, ma ieri mattina uomini e mezzi hanno dovuto tornare a lavorarci sopra, proseguendo poi la loro opera per tutta la giornata.
Non c’era stato il tempo infatti di effettuare un’adeguata bonifica e gli sbuffi di fumo indicavano elevato il rischio che nell’arsura del bosco di faggio e di abete rosso le fiamme potessero riprendere vigore.
 
Una cinquantina gli uomini delle squadre Antincendio della Valle Sabbia impegnati nella zona, intorno ai 1200 metri di quota, coordinati da un tecnico della ComunitĂ  montana e con la supervisione degli esperti del Corpo Forestale dello Stato.
Un intervento coordinato secondo modalitĂ  ben collaudate, che hanno avuto il merito di evitare brutte sorprese.
Alla fine, infatti, il danni sono stati limitati ad una decina di ettari il bosco intaccato dal fuoco, senza che lo stesso potesse riuscire ad aggredire elementi antropici.

Risolutivo l’intervento dall’alto.
Al mattino da parte di un canadair che pescava acqua dall’Eridio e la riversava nell’area limitrofa a quella già andata in fumo.
Nel pomeriggio si sono invece alternati due elicotteri provenienti dalle basi bergamasche, che per caricare la “benna” hanno potuto beneficiare di una vasca mobile posta in località “Fontane”, a quota 1600 metri sul livello del mare.
Poter contare su un punto di approvvigionamento dell’acqua più elevato rispetto all’incendio rende le operazioni con l’elicottero particolarmente veloci, perché nel momento in cui il mezzo aereo è costretto a guadagnare quota si ritrova anche ad essere più leggero.
 
Rimane ad ogni modo particolarmente elevato il rischio incendi nella zona, tanto che i tecnici hanno deciso di lasciare montata la vasca mobile.
Non si sa mai debba servire alla svelta.
 
Foto di Gianluca Fusi (grazie)
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