Non è una gran brutta cosa aver paura, se ancora sono viva è perché ho avuto modo di conoscerla ed ho riconosciuto in lei le stesse vibrazioni del coraggio.

Ho avuto così paura da desiderare di essere morta: allora una persona pietosa mi ha indicato una strada, mi ha lasciata distesa a guardarmi morta.

 

Niente da fare, non andavo bene neanche da morta, mi prudeva la spalla, poi sentivo male alla schiena, mi gorgogliava la pancia, passavano pensieri per la testa e soprattutto non si fermava il respiro, cosa fondamentale per passare all’altro mondo.

Invece di sentirmi fallita questo esperimento mi ha riportato alla bambina impaurita che sono stata, alle notti in cui mi sono svegliata in preda al panico e passata a svenirmi per il terrore di non riuscire a sostenere il carico della vita.

 

Ho guardato alla paura come ad una amica, se non avessi avuto paura non sarei scappata da situazioni e persone che mi avrebbero mangiata.

Ed anche se oggi penso perché tanta fatica per proteggermi sento la richiesta di mio figlio che qualche anno fa di fronte a scene di paura mi chiede: “Mamma, ma tu mi difenderesti se qui nella stanza entrasse un leone?”.

Quale verità esiste di fronte all’eventualità immaginata e cosa ridà dignità alla paura?

A volte serve proprio un gran silenzio e lasciare che la vita si svolga come vuole.