Una misura per l'indifferenziata
di red.

Una calotta da montare sui cassonetti per quantificare i rifiuti non riciclabili e chiedere poi il conto. Un'idea che presto verrà sperimentata in Valsabbia.

La novità è stata presentata nei giorni scorsi, e fra qualche mese prenderà parzialmente corpo in forma sperimentale in sei paesi del territorio.
Ma la prospettiva è quella di una trasformazione sostanziale delle forme di raccolta e soprattutto di riciclaggio dei rifiuti in tutti i comuni della Valsabbia.
L'obiettivo dichiarato è quello di aumentare del 30% la percentuale di differenziato, e per centrarlo, nei giorni scorsi una delegazione di amministratori valsabbini è salita in Germania per valutare un nuovo sistema di raccolta, che prevede l'installazione di una calotta sopra i cassonetti e la distribuzione alle famiglie di una chiavetta personalizzata in modo da «pesare» ogni volta la spazzatura depositata.
 
La proposta arriva da «Aprica» (a2a), la società che un mese fa ha vinto l'appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in Valsabbia, offrendo un ribasso del 10% e promettendo di aumentare le isole ecologiche e la raccolta differenziata, impegnandosi a sensibilizzare i cittadini e a proporre iniziative alle scuole per promuovere una maggiore consapevolezza ambientale.
 
Il progetto è piaciuto alla Comunità montana e al presidente Ermano Pasini, che l'hanno sposato subito e riproposto a tutti i sindaci.
L'idea del cassonetto con la calotta è l'alternativa alla raccolta «porta a porta»; ma saranno in grado i cittadini di dimostrare senso civico buttando la spazzatura negli appositi contenitori, anziché altrove, per poi pagare in base al peso?
Lo scopriremo presto; partirà infatti un periodo di sperimentazione già prima dell'estate nei comuni di Vobarno, Roè Volciano, Villanuova, Gavardo, Vallio Terme e Muscoline.
Durante il periodo di verifica, nei paesi in questione sarà ancora applicata la classica tassa; poi si passerà alla «Tia» (la tariffa di igiene ambientale).
 
In Baviera, gli amministratori valsabbini hanno incontrato i tecnici della società «Emz», che propone servizi per il controllo quantitativo e qualitativo dei conferimenti del rifiuto domestico residuo.
È la stessa azienda che commercializza la calotta montata direttamente sul coperchio dei cassonetti esistenti: è realizzata in acciaio inossidabile e ha una capacità standard di circa 15 chilogrammi, più o meno come un sacchetto della spesa colmo.
E per introdurre pesi superiori bisogna ripetere l'operazione di apertura.
 
L'impianto non necessita di allacciamenti elettrici, visto che l'energia viene fornita dalla chiave elettronica; e il coperchio del contenitore stradale viene bloccato con un apposito sistema di chiusura che ne rende possibile l'apertura solo al momento dello svuotamento nei camion attrezzati per il trasporto.
 
di Mila Rovatti da Bresciaoggi
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