«L'importante non è vincere, ma partecipare».

La citazione non è di Pierre de Coubertin. Egli stesso, quando la pronunciò, ne citò la fonte: la predica di un vescovo della Pennsylvania durante le olimpiadi del 1908. Il vescovo si chiama Ethelbert Talbot.

--------------------------------

 

Con le braccia che oscillavano con movimenti fluidi, disegnando cerchi e rette, fra balzi piroette e arabesque hanno dato il massimo su quel palco dell’Arcimboldi. 

Sembrava  un sogno, ma era pura realtà.

L’entusiasmo, la gioia, la soddisfazione sono incontenibili, e gli occhi di Cristiana, Gaia e Mattia brillano come stelle.

Chi se ne importa se non hanno vinto! Hanno partecipato…. Eccome!!!

 

Sono ragazzi della Polosportiva Libertas di Salò, associazione di trentennale esperienza dedita allo sport e all’arte della danza.

Tre ragazzi di età compresa fra i diciotto e i trent’anni con tanta voglia di danzare, di divertirsi e di stare insieme.

Direttrice artistica è Alessandra Angiolani, dottoressa in arti Coreutiche all’ Accademia Nazionale di Danza di Roma, mentre la loro insegnante di modern jazz si chiama Chiara Casella, dal 2004 insegnante di danza moderna presso Libertas Danza Salò.

 

Creativa e capace di trasmettere agli allievi la sua profonda conoscenza del corpo e delle sue capacità espressive, ha iscritto i tre ragazzi alla seconda edizione del Dance Machine Festival che si è svolto nei giorni scorsi al teatro Arcimboldi di Milano.

Un festival che è un punto d’incontro fra giovani emergenti, affermati coreografi e compagnie internazionali.

Un momento di interscambio e di condivisione fra il pubblico degli appassionati e gli artisti anche non professionisti.

 

I ragazzi sono arrivati in finale, ma non hanno vinto... o meglio non si sono classificati primi, ma hanno vinto perché hanno emozionato il pubblico, hanno trasmesso la loro freschezza, la loro semplicità e hanno dimostrato non importa arrivare primi, ma l’importante è partecipare ed impegnarsi con serietà e costanza.