I ragazzi studiano questo fenomeno giovanile
Oggi nel Centro scolastico polivalente di Idro si parlerŕ di «bullismo». Se ne discuterŕ in un’assemblea che č in pratica l’atto conclusivo di una indagine avviata mesi fa dalla terza «B» del corso per Operatore dei servizi sociali.

Oggi nel Centro scolastico polivalente di Idro si parlerà di «bullismo». Se ne discuterà in un’assemblea che è in pratica l’atto conclusivo di una indagine avviata mesi fa dalla terza «B» del corso per Operatore dei servizi sociali. Guidati dal docente Mario Carucci, gli studenti hanno svolto un’indagine su un campione rappresentativo degli studenti della sede di Idro dell’Iis «Perlasca».

I risultati? «La ricerca ha fatto emergere che qui il fenomeno del bullismo si manifesta in misura assai più contenuta rispetto agli istituti della città - risponde il docente responsabile del progetto -. Il problema, però, esiste, e si esprime con prevaricazioni, offese, ironie pesanti e piccoli episodi di razzismo verbale. L’indagine, insomma, dimostra che non siamo esenti, anche se per ora il fenomeno cova sotto la cenere».

La questione, dicevamo, troverà spazio oggi in un appuntamento che vedrà anche la partecipazione del Comitato degli studenti del Polivalente. «Bullismo? No, grazie» è il titolo dell’assemblea studentesca alla quale sono stati invitati alcuni esperti.

Questo incontro è nato per due ragioni: per affrontare un tema che è di grande attualità proprio per la sua diffusione nelle scuole, e per dare ai ragazzi della terza B Oss l’occasione di illustrare i risultati della loro indagine.

Si inizierà alle 8.15 nell’aula magna con la proiezione di due filmati sul fenomeno. Poi toccherà alla presentazione dei dati raccolti dagli studenti nella loro ricerca sulla situazione del Polivalente.

Quindi, dopo il dibattito sull’indagine, la conclusione sarà affidata a Emilio Quaranta, procuratore del Tribunale dei minori di Brescia, a Stefano Piotti, psichiatra dell’Azienda ospedaliera «Mellini» di Chiari attivo nel Cps-Crt di Rovato, a Corrado Bontempi, psicopedagogista, e all’educatore di strada Andrea Pasini, che è anche presidente della cooperativa Area di Barghe.
Per i ragazzi dell’Oss autori del lavoro, va sottolineato, questa è stata anche una occasione di crescita e di formazione professionale.

Massimo Pasinetti
Da bresciaoggi
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