In Libia in nome della libertà
di Aldo Vaglia

Tutte le libert non sono uguali, alcune hanno il petrolio. La guerra in Libia ci pone di fronte a questioni irrisolte che coinvolgono l'umanit intera.

“Chi combatte viene sempre sconfitto da entrambe le parti. È solo una questione di tempo”
Da una lettera ai contadini di Jean Giono scritta nel '38 prima della grande guerra.
 
Partendo da queste considerazioni Carlo Petrini si rifiuta di accettare la guerra in qualsiasi caso.
Pur considerando fondata la sua posizione mi sfugge l’alternativa per fermare il massacro delle popolazioni che si ribellano alle dittature.
In una delle ultime puntate di “ Che tempo che fa” era presente lo scrittore americano Jonathan Franzen. Presentava il suo ultimo libro “Libertà”.
Mi hanno colpito le sue osservazioni e quella alla base del racconto: la Libertà non rende Felici.
 
La gente è venuta in questo paese o per denaro o per la Libertà. Se non hai denaro, ti aggrappi ancora più furiosamente alle tue libertà. Anche se il fumo ti uccide, anche se non hai i mezzi per mantenere i tuoi figli, anche se i tuoi figli vengono ammazzati da maniaci armati di fucile. Puoi essere povero, ma l’unica cosa che nessuno ti può togliere è la libertà di rovinarti la vita nel modo che preferisci”.
 
È nel nome della libertà che in America non c’è un Welfare.
E sempre in nome della libertà si fanno le guerre.
Libertà è ciò che definisce l’America e ne connota tutta la sua storia, uno straniero che entra a New York ne vede la sua immagine, la dichiarazione d’indipendenza la lotta alla schiavitù la liberazione dell’Europa dal Nazifascismo la fine della guerra fredda tutto si è fatto nel suo nome.
Ma è stato anche il suo grande alibi per una politica estera ideologica e non sempre dalla parte giusta. Il Cile, il Vietnam, Cuba, il Golfo, il Kosovo, l’Iraq.
 
Tutta la storia Americana si riassume in questo concetto.
Una verità incontrovertibile per alcuni una crudele menzogna per altri.
Il conflitto Libico rientra in questo schema.
La sinistra, pacifista con Bush, oggi è schierata per l’intervento, la destra, guerrafondaia, è dubbiosa, la lega contraria.
 
La confusione è totale, anche la Libertà è a corrente alternata.
Lasciare la soluzione alle rivolte interne, contro gli eserciti, i bombardamenti e i carri armati, è  pilatesco.
Intervenire ad abbattere i dittatori è ingerenza negli affari interni degli stati sovrani.
Stare dalla parte degli insorti sembra il luogo della ragione.
Non bisogna però dimenticare che molte popolazioni subiscono dittature e stermini peggiori nel silenzio di tutte le democrazie occidentali.
 
Tutte le libertà non sono uguali, alcune hanno il petrolio.
 
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