La luna piena
di Laura

Persa nel blu della sera, la luna piena rischiara le vette delle montagne, si posa sulle onde del lago, accompagna i viandanti notturni.

Mi soffermo a guardarla mentre i pensieri si perdono nel passato e i rumori della notte avvolgono la mia anima.
Non c’è che dire: la luna, già fonte d’ispirazione di molti poeti fin da tempi antichissimi, continua a esercitare il suo magico influsso.
 
Sono nate, nelle società umane di tutto il mondo, innumerevoli leggende sulla luna e le sue origini.
La regolarità del crescere e del calare della luna ha sempre intrigato l’uomo fino al punto che molti fenomeni della natura e dell’esistenza umana, quali la fertilità dell’uomo e dell’animale, la malattia e la salute, la nascita e la morte e l’amore e il matrimonio, anche ora sono frequentemente attribuiti all’influenza della luna.
 
In particolare tra i contadini, le fasi della luna vengono prese in considerazione per determinare il momento giusto per seminare e raccogliere o per l’allevamento degli animali.

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
La vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
Move la greggia oltre pel campo, e vede
Greggi, fontane ed erbe;
Poi stanco si riposa in su la sera:
Altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?
 
Tratto da: XXIII - CANTO NOTTURNO Dl UN PASTORE ERRANTE DELL' ASIA
(G. Leopardi)
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