Unico senso, doppia contestazione
di val.

Per la seconda volta, contro la decisione di istituire il senso unico nel centro storico di Prevalle, le minoranze hanno raccolto piů di 500 firme.

La prima volta sono stati ascoltati per un anno, così i prevallesi ci riprovano e, per manifestare il loro “no” all’istituzione di alcuni sensi unici in centro, tornano a raccoglier firme.
Più di cinquecento, come già fecero alla fine del 2009. Allora l’amministrazione retta dal sindaco Ziglioli sospese il provveddimento, salvo ripresentarlo tale e quale ed approvarlo a fine 2010, operativo dal 23 dicembre, incurante dei mugugni di una consistente fetta di popolazione.
 
Gli autografi “rinnovati” sono stati consegnati nei giorni scorsi in municipio e la petizione ancora non ha ricevuto risposta.
I firmatari intanto rincarano la dose: “Un pasticcio del genere non si era mai visto e senza apparente motivazione, visto che nessuno mai si era lamentato di come fosse sistemata la viabilità in quella parte del centro storico” assicurano.
 
“Peggio – aggiungono -. Una ventina di giorni dopo l’entrata in vigore del provvedimento si sono accorti che moltissimi con la bicicletta percorrevano ugualmente, ma ora contromano, la via San Zenone. Che si sono inventati? Una seconda pista ciclabile di senso inverso allo scorrere delle auto, delimitata solo da una riga bianca e stretta fino a 60 centimetri (misurata sul sagrato ndr)”.
 
“Questa si che è una situazione di estremo pericolo – concludono i firmatari -, soprattutto ora che le auto, infilandosi nella via a senso unico, vanno decisamente più veloci. Peggio la pezza che il buco, viene da dire”.
 
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