Funziona così: durante i pomeriggi, parecchie mamme ed alcuni papà, si recano a scuola dove vengono svolte attività di recupero per quei ragazzi che la valutazione dei primi mesi di scuola ha visto in difficoltà.

Compiti di italiano, matematica e inglese soprattutto, ma anche francese, tedesco e ripasso dei concetti fondamentali delle «educazioni», in stretto contatto con i docenti delle rispettive discipline.

 

Si tratta di genitori sensibili e preparati che dedicano tempo ed energie principalmente ai ragazzi “degli altri”, di quelle famiglie che “non hanno tempo” o scarsa motivazione per la scuola.

In questo contesto si sta dimostrando efficace l’esperienza di coinvolgere nell’attività di “tutor” anche gli studenti delle Superiori di alcuni Istituti di Salò e di Brescia.

Almeno una decina infatti sono i ragazzi che si guadagnano crediti formativi con questa interessante collaborazione.

 

«Lo sforzo è sempre impari, in rapporto alle necessità della Scuola dei nostri tempi – sottolineano Sara, Gabriella e Maria Cristina -. Il nostro Istituto è intitolato a Don Milani, il cui insegnamento di fondo, riassunto nella famosa “Lettera ad una professoressa” del 1967, è sempre attuale. Oggi da noi sono pochi i figli dei contadini, in compenso però ci sono tante famiglie in gravi difficoltà, tanti bambini e ragazzi stranieri, tanti “Gianni” che vanno ad incrementare il numero dei bocciati, in una scuola spesso ancora troppo selettiva con i più deboli».

 

Dall’Austria in questi giorni una ventata nuova, per certi aspetti rivoluzionaria: la proposta del Ministro alla Pubblica Istruzione di una riforma che vieti le bocciature nella scuola dell’obbligo; obbligo invece di recupero per i ragazzi in difficoltà, con mezzi messi a disposizione dallo Stato.

Una grande, vecchia idea... di don Lorenzo Milani!

 

Diversa filosofia, purtroppo, dalle nostre parti.

Ma questa è un’altra storia.