Pericolo mascher
di val.

C'č anche un Carnevale bagosso in crisi ed č quello dei «mascher». Nel tempo sembra venuto meno lo spirito originario degli scherzi. E non č una novitŕ.

 
“Chi venisse colto in maschera passate le 5 pomeridiane e non fosse munito della prescritta licenza incorrerà nelle penalità prescritte dalla Legge ed a norma dei casi sarà anche arrestato”.
Era il 31 gennaio del 1861 e l’imposizione arrivava direttamente dal municipio di Bagolino.
Con un’ordinanza, l’allora sindaco Pellizzari consentiva a tutti di mascherarsi solo dalle 13 alle 17.
 
Non sono mai mancati, insomma, i problemi di ordine pubblico per il carnevale bagosso, da sempre alle prese con la sua doppia anima: quella "nobile" rappresentata dai balarì, che si esibiscono solo il lunedì e il martedì prima della domenica delle ceneri; quella dei mascher che dispensano scherzi che in alcuni casi possono apparire pesanti.
Avanti a tutti la classica “palpata”, che di solito non và oltre il sopportabile.
 
E i problemi di ieri sono anche quelli di oggi: si beve, troppo.
Soprattutto sembra lo facciano persone che vengono da fuori e non valgono più nemmeno i controlli serrati di carabinieri e polizia armati di etilometro: c’è chi affitta l’appartamento per poter sbevazzare in pace per giorni e giorni, chi si organizza col pullman.
Ogni anno ci sono giovani e anche giovanissimi che finiscono all’ospedale per coma etilico.
 
E può capitare che il caos sia tale che nemmeno le ambulanze riescano ad intervenire.
Per evitare di dover ricorrere a nuove ordinanze restrittive (qualcuno ci aveva pensato, ma si è trovato in minoranza), nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale bagossa ha incontrato gli esercenti del paese chiedendo il rispetto delle regole quando somministrano bevande alcoliche.
Gli amministratori hanno anche coinvolto i ragazzi, anche quelli delle scuole, per stabilire con loro delle regole sulla realizzazione e l’uso dei “carri” con i quali da qualche anno si usa intasare pericolosamente la via principale del paese: dovranno essere aperti su un lato e sostare nelle piazzette laterali, in modo che i mezzi di soccorso possano intervenire agevolmente.
 
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