La cultura valsabbina ha fatto 13
L’alleanza tra la Comunità montana valsabbina e le 13 realtà museali della Valsabbia ha dato vita in valle al Sistema museale della Vallesabbia.

L’alleanza tra la Comunità montana valsabbina e le 13 realtà museali della Valsabbia dà vita in valle al Sistema museale della Vallesabbia.
Capofila è la Comunità montana, per una realtà che comprende anche i 13 musei presenti sul territorio valsabbino: dal Museo civico archeologico della Vallesabbia di Gavardo (che offre reperti preistorici) al Museo del Ferro di Odolo (con la restaurata fucina di Pamparane), dal Museo del lavoro di Vestone (con gli strumenti di lavoro del passato valligiano) al Forno fusorio di Livemmo, dal Museo della guerra ’15-’18 e dei reperti bellici di Capovalle al Museo «Don Pietro Boifava» di Serle (sul Risorgimento), dal Museo della civiltà contadina e dei mestieri di Sabbio Chiese alla Raccolta etnografica di «Habitar in sta terra» di Bagolino (sulle radici bagosse), dal Museo della Resistenza e del folklore valsabbino di Forno d’Ono di Pertica Bassa ai Musei di Casto, Anfo, Bione e Lavenone.

«Nel sistema - spiega Emanuele Vezzola che, da assessore comunitario alla Cultura, lo presiede - entrano tutte le raccolte già pronte ma anche quelle in definizione. Ed è un percorso, avviato ancora dal mio predecessore Alfredo Bonomi e che oggi prosegue, che dal Sistema bibliotecario passa a quello museale per proseguire domani con quello archivistico».
Punto di riferimento sono il Museo archeologico gavardese, l’unico oggi riconosciuto come tale, ed il suo direttore Marco Baioni: «Per un quinquennio rinnovabile - spiega Vezzola - il Sistema coordina le attività dei musei aderenti garantendo loro l’autonomia, rende i singoli musei corresponsabili delle scelte di politica culturale del Sistema, realizza la gestione associata dei servizi individuati attraverso uno studio di fattibilità, elabora progetti condivisi per accedere a qualsiasi finanziamento pubblico o privato, e fa da collegamento tra i musei ed il Sistema provinciale, la Provincia stessa, la Regione, le soprintendenze ed i ministeri».

Il Comitato di coordinamento, oltre che da Vezzola e Baioni sarà costituito da componenti designati dai musei stessi: «Il sistema ha già dato vita ad una serie di iniziative orientate alla formazione di volontari, future prossime guide ai musei. Il Sistema museale si sposa poi col Ctr (il Centro teatro ragazzi della Vallesabbia) per un abbinamento tra teatro e museo che dà vita ad una didattica museale, con gli attori che scendono al museo per raccontarne la storia e per mostrarne gli aspetti fondamentali».

L’essere sistema garantirà anche più forza finanziaria: «Oltre al contributo ordinario della Comunità montana si potrà infatti accedere ai contributi provinciali e regionali oggi messi a disposizione solo dei Sistemi o dei musei riconosciuti (in questo senso, la Valsabbia vede riconosciuto solo il museo archeologico gavardese).

m.p. da Bresciaoggi
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