Produzione industriale, fine anno in leggero aumento
di red.

L’economia bresciana ha registrato nel quarto trimestre un aumento dell’1% della produzione, grazie soprattutto al settore siderurgico. Nel 2010 la media stata segna un pi 3,2%, con un rallentamento nel secondo semestre.

Nel quarto trimestre del 2010, l’economia bresciana ha messo a segno un leggero aumento della produzione (+1%), che ha solo in parte compensato il deludente risultato del trimestre precedente. È quanto emergedall'indagine congiunturale del Centro studi Aib.

Rispetto al quarto trimestre del 2009 la variazione è stata del 5,1 per cento. Il 2010 si è chiuso con una variazione media annua dell’attività di più 3,2 per cento rispetto al 2009 e ha rappresentato per le imprese bresciane un anno “a due velocità”. Il primo semestre, infatti, è stato caratterizzato da un discreto recupero della produzione, tanto da far pensare che anche l’economia della nostra provincia avesse agganciato la lenta ripresa già in atto a livello nazionale. Il secondo semestre, invece, è stato caratterizzato da un andamento pressoché “piatto” della produzione industriale, che ha purtroppo deluso le aspettative riguardo ad una rapida uscita dalla crisi che ha colpito negli ultimi due anni.

La disaggregazione per classi dimensionali mostra incrementi produttivi superiori alla media per le piccole imprese (+1,7%), per le medie imprese (+4,9%) e per le grandi imprese (+2,6%); quasi uguali alla media per le imprese medio-grandi (+0,7%); decrementi produttivi per le micro imprese (- 2,3%) e per le imprese di maggiori dimensioni (-0,7%).

La disamina per settore evidenzia un aumento della produzione nei settori: agroalimentare e caseario (+0,6%), carta e stampa (+3,5%), chimico, gomma e plastica (+2%), maglie e calze (+1,2%), materiali da costruzione ed estrattive (+ 0,2%), metallurgico e siderurgico (+4,3%), meccanica tradizionale e mezzi di trasporto (+0,9%), tessile (+2,6%). Risulta in diminuzione l’attività nei settori: abbigliamento (-0,5%), calzaturiero (-0,5%), legno e mobili in legno (-0,8%), meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche (-1,7%). Per un approfondimento più dettagliato riguardo ai settori si veda la documentazione allegata.

L’incremento della produzione si è tradotto nella crescita di tre punti dell’utilizzo degli impianti, che si è attestato al 68%, rispetto al 65% del trimestre precedente e al 63% del quarto trimestre 2009.

Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 32% delle imprese, diminuite per il 13% e rimaste invariate per il 55%. Le vendite sui mercati esteri hanno registrato andamenti quasi analoghi: quelle verso i Paesi comunitari sono diminuite per il 15% delle aziende, aumentate per il 22% e rimaste stabili per il 63%; quelle verso i Paesi extra UE sono calate per il 10%, cresciute per il 21% e rimaste invariate per il 69% delle imprese.

I consumi energetici sono aumentati per il 27% degli operatori, con una variazione media positiva dell’1,6%. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute adeguate alle necessità aziendali dall’88% delle imprese e le scorte di materie prime dall’86%.

I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti per il 49% delle imprese, con un incremento medio del 2,8%. I prezzi di vendita dei prodotti sono stati mantenuti costanti dal 77% delle aziende, con un aumento medio dello 0,9%.

Il costo del lavoro è cresciuto per il 12% delle aziende ed è rimasto invariato per l’86%. Gli investimenti effettuati nel trimestre sono diminuiti per il 7% delle imprese e rimasti costanti per l’80%.

Le prospettive per il primo trimestre 2011 indicano un aumento della produzione. L’attività è prevista costante dal 57% delle imprese e in aumento dal 37%. Le aspettative sono ottimistiche nei comparti: abbigliamento, agroalimentare e caseario, calzaturiero, chimico, gomma e plastica, maglie e calze, materiali da costruzione ed estrattive, metallurgico e siderurgico, meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto. Sono pessimistiche nei settori: carta e stampa, legno e mobili in legno, tessile. Le previsioni sono più favorevoli per le micro imprese, per le imprese grandi e per le maggiori; sono favorevoli, ma con minore intensità, per le piccole imprese, le medie e le medio-grandi.

Gli ordini provenienti dal mercato interno sono previsti in aumento dal 22% delle imprese e stabili dal 70%; quelli dai Paesi UE presentano un saldo positivo, tra imprese che indicano variazioni in aumento e in diminuzione, del 16% e quelli dai Paesi extra UE sono previsti in aumento dal 22% e stabili dal 72%. La manodopera è attesa costante dal 77% delle imprese e in diminuzione dal 10%.

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